"Minacce inaccettabili contro i pescatori"

Il governatore Bonaccini condanna gli episodi degli ultimi giorni. La categoria resta spaccata sul proseguimento dello sciopero

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Le minacce fatte ai pescatori di Cesenatico da parte dei colleghi provenienti da altre marinerie, dimostra chiaramente che la categoria è divisa. L’aumento considerevole del gasolio e le politiche penalizzanti per la gente di mare, hanno messo in agitazione parecchi armatori e marinai, che per un settimana hanno fatto sciopero. Tuttavia se all’interno dello stesso settore economico, c’è chi obbliga con la forza i colleghi a non andare lavorare, significa che ci sono divergenze profonde e soprattutto che la violenza ha sopraffatto il dialogo. Quelli denunciati da alcuni pescatori cesenaticensi martedì scorso sono infatti considerati dei veri e propri atti violenti e si rincorrono voci addirittura di pescatori picchiati in altri porti. Il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli non nasconde le preoccupazioni: "Nella notte tra lunedì e martedì scorsi alcuni pescatori provenienti dalle Marche si sono recati in porto per intimidire i nostri pescatori impedendogli di uscire. C’è stata tensione e fino a domenica si è deciso di aderire allo sciopero ma, in attesa dei ristori e del credito di imposta sul carburante, tanti vogliono essere liberi di fare il loro lavoro e decidere cosa sia meglio per le loro barche. Siamo in continuo contatto con le forze dell’ordine per tutelare i lavoratori e lasciare loro la tranquillità di poter scegliere se uscire in mare o meno". La Confcommercio dell’Emilia Romagna lancia l’allarme: "I costi del carburante rendono il lavoro antieconomico – dice il vicepresidente Gianni Indino – con ripercussioni negative su tutta la filiera".

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla pesca Alessio Mammi hanno condannato le minacce nei confronti dei pescatori di Cesenatico, esortano il Governo ad erogare velocemente i 20 milioni di euro previsti per contrastare il caro carburanti sotto forma di indennizzo agli armatori e garantiscono lo stanziamento di fondi regionali per la categoria nel prossimo assestamento di bilancio. In questo contesto la posizione della marineria a Cesenatico è molto variegata e i nervi sono tesi, perché c’è chi concorda nel proseguire lo sciopero e altri che invece vogliono riprendere il mare. Domani, lunedì, proseguirà l’agitazione, che vedrà rimanere ancora in porto i pescatori convinti di proseguire lo sciopero e chi sarà costretto a farlo perché viene minacciato. Quindi la libertà non ci sarà. Il Governo potrebbe intervenire dando seguito allo stanziamento dei 20 milioni di euro promessi ed all’attuazione del credito di imposta del 20 per cento sull’acquisto di carburanti.

Giacomo Mascellani