Missione in Romania per salvare Costica

Un’ambulanza della Croce Rossa ha viaggiato senza sosta per 1800 chilometri e ha riportato a Cesena un immigrato in gravi condizioni

Migration

di Elide Giordani

E’ grazie alla volontà di un pugno di volontari cesenati e alla tenacia della moglie Petrina se Costica Pantiru, cesenate di origine rumena, può ancora aprire gli occhi su questo mondo. Se un’ambulanza della Croce Rossa sezione di Cesena non fosse andato a prelevarlo in un viaggio senza soste fino a Piatra Neamt, a 1800 chilometri da qui, la disavventura di Costica avrebbe potuto rivelarsi letale. La racconta la moglie, operatrice socio sanitaria in una casa di riposo, in Italia da 24 anni, dove ha sposato Costica e dove è nata la loro bambina di 11 anni, Stefania. Il signor Pantiru, 48 anni, si è recato una quindicina di giorni fa al suo paese d’origine per sbrigare alcune questioni burocratiche approfittando dell’ospitalità di un cognato, ed è lì che un fatto tragico, poi ricostruito, l’ha messo in pericolo di vita.

Nella notte tra il 15 e il 16 maggio, senza che abbia potuto spiegare come, è precipitato da una balaustra che si affaccia su una scala e solo la mattina seguente, poiché nel frattempo il cognato era andato a letto e si era addormentato, è stato ritrovato semi incosciente e sanguinante nel luogo della caduta. Trasportato all’ospedale più vicino, a circa 50 chilometri, è stato poi trasferito in una altro nosocomio più distante, presumibilmente più attrezzato a diagnosticare gli effetti di quella drammatica caduta. Aneurisma, è stata la diagnosi, non si sa se causata dall’impatto con suolo e da un accidente naturale che ha poi provocato la perdita di coscienza e la caduta. Ma all’ospedale rumeno gli dicono che va tutto bene, che tutto passerà. Fattostà che lui accusa fortissimi dolori al capo e quando finalmente riesce a mettersi in collegamento video con la moglie lei capisce che non va affatto bene, Costica ha il viso gonfio e l’eloquio incerto, e decide che lì non può stare, deve tornare e curarsi a Cesena.

Comincia così una corsa per capire chi può andare fino all’estremo est della Romania a prelevare il malato. Tenace e consapevole delle molteplici possibilità della sanità italiana tra pubblico e privato, aiutata anche dal dottor Mauro Garaffoni suo medico di base, ecco che Petrina trova il bandolo della matassa. Un’ambulanza della Croce Rossa viene allestita allo scopo con una squadra volontari che, cercando permessi e scavalcando impegni personali, è pronta a partire. Vi fanno parte Marco Lunedei, Maurizio Salamone e Gianluca Grilli (che è un vigile urbano e va a fare squadra con il beneplacito del suo comandante Andrea Piselli). Il viaggio dura due giorni e due notti tra andata e ritorno, soste solo per mangiare un boccone, e finalmente alle 5 della mattina Costica arriva a Cesena dove lo aspetta il reparto di neurochirurgia del Bufalini e la dottoressa Maria Ruggiero della neuroradiologia che gli fa un’angiografia cerebrale. Trattato per via endovascolare d’urgenza si rimette in sesto e ringrazia i volontari della Croce Rossa, i medici del Bufalini ed anche un suo precedente datore di lavoro, Francesco Giannatempo, che contribuisce alle spese del viaggio insieme ai familiari. Non ultima la moglie Petrina che con la sua ostinazione lo ha salvato da chissà quali complicazioni di salute.