Monopattini abbandonati? Funziona così

La particolarità del servizio di noleggio dei mezzi elettrici suscita curiosità e qualche polemica. Ma intanto l’utilizzo cresce.

Migration

di Luca Ravaglia

Duecento veicoli in più approdati in città dalla sera alla mattina, parcheggiati praticamente ovunque, purtroppo anche in maniere non consone che possono far pensare all’abbandono o, peggio, creare rischi per la viabilità. A Cesena è appena approdato il sistema di noleggio di monopattini elettrici, curato da Helbiz in partnership col Comune e ideato per fornire risposte pratiche e funzionali (anche se non propriamente economiche) alle esigenze di chi chiede di spostarsi in maniera sostenibile e raggiungendo in breve tempo ogni angolo della città. Il punto che più sta facendo discutere i cesenati in queste ore, leoni da tastiera compresi, è la gestione dalla sosta di tali mezzi che, vista l’ampia dotazione, rischiano di finire ‘abbandonati’ più o meno ovunque. Già, perché i monopattini elettrici vengono considerati alla stregua delle biciclette e dunque possono essere posteggiati praticamente da ogni parte, fermo restando ovviamente il rispetto delle norme del codice della strada. A fare da contraltare a chi rispetta il decoro urbano, c’è purtroppo anche chi, una volta terminato l’utilizzo, lascia il mezzo ovunque capiti. La zona della stazione ferroviaria è forse una di quelle più esposte al rischio ‘distrazioni’, come dimostrano anche diverse segnalazioni postate sui social da chi, appena rientrato in città, si è improvvisamente visto circondato da una piccola flotta di mezzi bianchi e neri, magari accattivanti, ma abbandonati loro stessi con troppa disinvoltura. La formula adattata per l’utilizzo è quella del ‘free floating’ il che significa che per garantire un servizio il più efficiente e rapido possibile, i monopattini non devono essere riconsegnati in zone prestabilite, ma semplicemente posteggiati in qualunque angolo della città , dove poi chiunque altro può prenderli e utilizzarli a sua volta. I costi sono noti: un euro per ‘sbloccare’ il mezzo tramite scansione del qr code e 15 centesimi per ogni minuto di utilizzo. Per salire a bordo è imprescindibile aver scaricato l’app di Helbiz (e aver associato un numero di carta di credito). Sul monitor del telefono compare così una mappa che indica la collocazione esatta di tutti i veicoli disponibili e lo stato delle rispettive batterie.

A giudicare dai primi riscontri, pare che l’impiego sia largamente diffuso: ieri mattina per individuare qualche modello disponibile al noleggio era quasi come dedicarsi a una caccia al tesoro. Considerando che il parco complessivo è di 200 monopattini e che durante la ricerca ci siamo imbattuti in diversi utilizzatori già intenti a ‘cavalcare’ il mezzo, pare chiaro che la proposta stia piacendo. Bene, ma con quali conseguenze per la collettività? Marino Savoia, cesenate da sempre attento ai problemi legati alla mobilità delle persone affette da disabilità è già intervenuto sull’argomento, indicando possibili disagi al transito di carrozzine o deambulatori nel caso in cui i mezzi venissero abbandonati selvaggiamente sui marciapiedi. A ruota arrivano i timori di chi ipotizza un crescente abbandono soprattutto col passare del tempo e il deterioramento dei veicoli. Fermo restando il fatto che Helbiz dovrà curare la manutenzione, sostituendo i monopattini danneggiati e verificando sempre sulla loro qualità, le risposte ai dubbi le darà il tempo.

Di certo al momento, soprattutto per quel che riguarda il cuore cittadino, l’attenzione al rispetto delle regole pare alta: ieri mattina infatti, i mezzi in sosta erano per lo più posteggiati a ridosso delle rastrelliere per le bici o a fianco dei muri, senza creare disagi o intoppi alla viabilità. Continuando in ogni caso ad alimentare la curiosità delle tante persone che, vedendoli, non resistevano alla tentazione di avvicinarsi.