Cesena come Rimini, via libera ai monopattini elettrici

Il Comune avvia la sperimentazione su piste ciclabili, aree pedonali e Zone 30. Si parte a fine novembre, poi dopo le piste arriverà il noleggio

Monopattino elettrico tra le bici

Monopattino elettrico tra le bici

Cesena, 6 settembre 2019 - Tutti in giro in monopattino elettrico: Cesena sarà come Rimini e Parigi. Quando? Molto presto, assicurano dal Comune, con la giunta che ha appena approvato la sperimentazione della micromobilità elettrica per regolamentare l’uso dei nuovi mezzi di trasporto grazie ad appositi spazi e a segnaletica dedicata. La sperimentazione durerà almeno dodici mesi e sarà consentita – si legge –, in ambito urbano e non dappertutto, ma soltanto negli spazi indicati e differenziati a seconda del veicolo utilizzato.

Sono quattro, infatti, le nuove categorie di mezzo di trasporto elettrico che entro un paio di mesi avranno il loro spazio sulle nostre strade: monopattini, segway (un manubrio con pedana a due ruote), hoverboard (pedana in versione ‘sportiva’, ovvero senza manubrio) e monowheel (una unica ruota, su cui stare in equilibrio). I primi due, più assimilabili a un mezzo di trasporto, potranno viaggiare liberamente nelle piste ciclabili, nei percorsi ciclopedonali, su eventuali corsie riservate e in strada come le auto, ma solo nelle Zone 30. Tutti e quattro i mezzi avranno libero accesso invece alle aree pedonali. La parte del leone, pare chiaro, la faranno i percorsi ciclabili e le Zone 30, che sommate fanno di Cesena la città con la più ampia estensione d’utilizzo dei nuovi mezzi, con 200 chilometri di strada interessati. A rendere possibile la sperimentazione, che "va nella direzione della mobilità e dei trasporti sostenibili e di alta qualità anche sotto il profilo ambientale, economico e sociale", spiegano dal Comune, "è la firma di un decreto ministeriale che attua una norma contenuta nella Legge di Bilancio 2019 e specifica nel dettaglio le caratteristiche sia dei mezzi che delle aree e strade in oggetto della sperimentazione".

Escluse per il momento le aree periferiche della città: la sperimentazione avrà luogo soltanto in centro, ma sarà proprio la presenza di tante Zone 30, fanno notare da Palazzo Albornoz, a costituire un elemento di novità nazionale e utile alla sperimentazione in essere. Questo perché, di fatto, quelle aree sono parti di strada canonica dove la disposizione di una velocità così contenuta (anche se non sempre rispettata, come più volte testimoniato su queste pagine) rende possibile una ‘pedonalità e ciclabilità diffusa’. Per tradurre: pedoni, auto, bici e presto anche monopattini e simili possono convivere sulla stessa strada e negli stessi spazi.

Per iniziare mancano solo i cartelli stradali. Resi ovviamente necessari, visto che lo stesso decreto ministeriale che permette la sperimentazione dei nuovi mezzi, impegna i comuni a regolare la circolazione dei mezzi elettrici con una segnaletica da aggiungere a quella già esistente. Da qui il tempo tecnico necessario dalla firma della delibera di giunta all’avvio concreto della sperimentazione, che il Comune prevede entro fine novembre. Ultimo capitolo, ma non meno importante: dove parcheggeranno i nuovi mezzi? Argomento non banale, visto che nelle città dove monopattini e compagnia sono già diffusi da tempo, il primo problema che si è riscontrato, oltre ai rischi di mezzi così lenti e silenziosi che procedano in strada indiscriminatamente con auto e moto, è stato l’alto numero di stalli per moto e bici che i veicoli elettrici occupavano. Da qui la disposizione che ci siano apposite rastrelliere: il comune le installerà in quattro aree: piazza Almerici, in centro, piazza Moro e piazzale della Repubblica (zona scuole e stazione) e piazzale Campana a ridosso del nuovo Campus. Poi, subito dopo le piste, assicura l'assessora alla mobilità Francesca Lucchi, arriverà il noleggio, come a Rimini (intervista sul quotidiano in edicola).