REDAZIONE CESENA

Morte di Papa Francesco: quella storica visita a Cesena

Quattro anni dopo l’inizio del suo Pontificato, Bergoglio scelse la città dei Tre Papi per una giornata in Romagna. Disse ai giovani: “Parlate con gli anziani, solo così sarete rivoluzionari”

Morte di Papa Francesco: quella storica visita a Cesena

Cesena, 21 aprile 2025 - Papa Francesco è morto questa mattina. Fu l'1 ottobre 2017, una domenica di quasi otto anni fa, quando Papa Francesco visitò Cesena e scrisse una giornata di storia per la città. Cesena, non dimentichiamolo, denominata anche città dei Tre Papi, che però diede i natali a due Pontefici: Pio VI (Gian Angelo Braschi) e Pio VII (Barnaba Chiaramonti). E se vogliamo trovare il terzo, dobbiamo spostarci di qualche chilometro: Clemente XIV (Giovanni Ganganelli) nacque a Santarcangelo di Romagna e il suo pontificato precedette gli altri due.

Papa Francesco a Cesena

Quel giorno, dunque, vedere Papa Bergoglio dal vivo e seguirlo sui maxischermi fu una grande emozione per molti cesenati. Fu una domenica caratterizzata dall'arrivo del Pontefice la mattina presto. Arrivò in elicottero da Bologna all'Ippodromo, poi il percorso in Papamobile fino a piazza del Popolo. Grida di benvenuto e applausi lo accolsero e accompagnarono ai bordi dei cinque chilometri di transenne che delimitavano il suo tragitto in direzione del centro.

Papa Francesco in centro a Cesena in mezzo alla folla
Papa Francesco in centro a Cesena in mezzo alla folla

Il discorso

Papa Francesco quella volta in piazza tenne un discorso, che iniziò con messaggi sulla buona politica. Cioè "la buona politica; non di quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interessi". "Una politica che non sia né serva né padrona, ma amica e collaboratrice... che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; che non lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi e inquini le risorse naturali".

Ma in tutto il suo tour cesenate, fu il tema del rapporto tra giovani e anziani e dell’ascolto reciproco quello su cui Bergoglio mise l’accento. Così come l’inclusione di tutti nel dibattito politico, fuori dall’aggressività e dalla soggezione ad altre forme di potere. “Occorre rilanciare – disse il pontefice – i diritti della buona politica, la sua indipendenza, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico, ad agire in modo da diminuire le disuguaglianze, a promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, a fornire una solida cornice di diritti-doveri – bilanciare tutti e due – e a renderli effettivi per tutti”.

Una grande emozione per tanti cesenati vedere Papa Francesco nella propria città
Una grande emozione per tanti cesenati vedere Papa Francesco nella propria città

L’emozione

Piazza del Popolo quella volta non era strapiena, ma chi era presente non dimentica l’emozione. Tra una frase e l’altra gli applausi, simbolo di intensa partecipazione. “Il pontefice ha ripreso gli argomenti coi quali dobbiamo confrontarci nella vita reale e nel farlo ci ha dato una spinta in più, ricaricandoci di energia. È stato un onore poterlo ospitare nella nostra città e un piacere puntare la sveglia presto per poter essere qui ad accoglierlo”, fu un commento di quel giorno di Antonella Maroni e Luciano Rossi, marito e moglie.

“Domenica mattina ho vissuto un’emozione fortissima. È una persona di un’umanità... esagerata. Lo vedi quando accarezza i bambini e i malati, quando ti guarda negli occhi”, dirà anche Paolo Lucchi, l’allora sindaco di Cesena che ricevette il Papa proprio nel giorno del suo compleanno.

Francesco quando scese dal palco si fermò a salutare disabili e ammalati, poi di nuovo in movimento con la Papamobile bianca percorse corso Mazzini in direzione del Duomo. Attorno a lui un coro che canta, la gente che applaude e acclama, le campane che suonano. Prima dell’entrata in cattedrale, Francesco non si sottrasse ai saluti verso alcuni bimbi disabili in carrozzella, ponendo loro le mani sul capo, dando carezze o sussurrando qualcosa all’orecchio di madri commosse.

“Dovete parlare con gli anziani. Così sarete rivoluzionari”

“Ci rivediamo dopo”, disse Francesco, prima di entrare in cattedrale e una volta di nuovo fuori: “Che cosa ho detto?” chiese ai bambini e ai ragazzi. “Che voi dovete parlare con gli anziani. Così sarete rivoluzionari”.

Una frase difficile da dimenticare per quei giovani cuori. E poi il saluto e il deflusso, tranquillo e veloce, da corso Sozzi.