PAOLO MORELLI
Cronaca

Morto per infarto, è mistero. “Le chiamate sono localizzate”

L’Ausl accusa la moglie di aver dato un indirizzo sbagliato, ma le telefonate al 112 sono tracciate

La centrale operativa del 112 dell’Emilia Romagna

La centrale operativa del 112 dell’Emilia Romagna

Cesena, 3 luglio 2025 – Si infittisce il mistero dei ritardi nel soccorso a un uomo di 71 anni deceduto a causa di un infarto cardiaco il 14 aprile scorso a Gatteo. La moglie si era rivolto al Centro per i diritti del malato Natale Bolognesi di Savignano che il 13 maggio aveva presentato un reclamo all’Ausl; dopo un mese e mezzo, non ricevendo risposta, la donna si era rivolta all’avvocato Stefano Spinelli di Cesena che aveva scritto all’Ausl protestando per la mancata risposta e preannunciando una richiesta danni da parte dei familiari del defunto.

Solo quando della vicenda si è occupato il Resto del Carlino l’Ausl s’è fatta viva con una lettera del dottor Maurizio Menarini, direttore UOC (Unità operativa complessa) Centrale Operativa 118 ed Emergenza Territoriale Romagna, che ha rivendicato la correttezza dell’intervento di soccorso affermando che “ la signora (...), come risulta dalle registrazioni del 118, ha confermato un indirizzo non corrispondente all’abitazione del paziente”.

Sul sito www.nue112er.it/it della Regione Emilia-Romagna viene descritto il funzionamento del nuovo numero unico delle emergenze ‘112’, adottato già in diversi paesi europeim per le chiamate di ’emergenza, operativo In Emilia-Romagna dal 3 dicembre 2024 nel distretti telefonici della Città metropolitana di Bologna, Cento (FE) e Alto Reno Terme (Bo), e poi esteso gradualmente a tutto il territorio regionale, con una copertura completa arrivata il 1° aprile 2025. Il sito riporta che da questa data tutte le telefonate di emergenza confluiscono alle Centrali Uniche di Emergenza (Cur), che attivano le sale operative di Soccorso sanitario (118), Vigili del Fuoco (115), Pubblica sicurezza (112, 113) Guardia Costiera (1530).

L’112 (Uno Uno Due) è solo casualmente coincidente con il 112 comunemente associato ai Carabinieri. Il numero 112, riporta il sito, “può essere composto da rete fissa o mobile anche quando il telefono non ha Sim, è bloccato o non si ha credito telefonico”. Inoltre, e qui sta l’incongruenza con quanto affermato dall’Ausl, “La posizione del chiamate viene identificata nella maggior parte dei casi in modo automatico in pochi secondi sia da mobile o da app - grazie alla tecnologia Advanced Mobile Locator - sia da telefono fisso - grazie all’identificazione del numero chiamante”.

Insomma, anche se la signora avesse fornito un indirizzo sbagliato, l’operatore della centrale aveva a disposizione la localizzazione del punto di partenza della telefonata. Invece ci sono testimonianze che l’ambulanza prima di arrivare dove si trovata l’infartuato è passata più volte a poca distanza, ma si è allontanata arrivando fino a Sant’Angelo di Gatteo.

E’ evidente che qualcosa non ha funzionato, e bisogna scoprire di cosa si tratti per evitare che si ripeta. Ma sarà difficile arrivarci se l’Ausl si chiude a riccio scaricando su altri, già colpiti da un lutto familiare, responsabilità che potrebbero essere sue.