Musica e allegria, ecco il trionfo dell’operetta

Stasera al Bonci lo spettacolo ‘Sul bel Danubio blu’ messo in scena dalla compagnia di Corrado Abbati

Questa sera alle 21, al teatro Bonci, è di scena l’operetta ‘Sul bel Danubio blu’ della Compagnia Corrado Abbati. Da anni la compagnia è un appuntamento fisso del Comunale per gli amanti di un genere teatrale ormai scomparso, del quale Abbati è abile portabandiera, che riunisce parti recitate ad altre di canto e ballo, e ha trame di carattere leggero e sentimentale. Soprattutto, la cornice dell’ambientazione sfarzosa e l’aspetto coreografico rappresentano il nucleo fondamentale dello spettacolo che, particolare non da poco, si avvale dell’orchestra dal vivo. Arrangiamenti e direzione di Alberto Orlandi. "Portiamo sul palco una rivisitazione - spiega Abbati -, dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici si fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera lirica. Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima". "Le musiche di Strauss, Lehar, Kalmann, Abraham – prosegue il capocomico -, sono i cardini di una drammaturgia dove la coppia lirica, quella comica, gli assieme e le coreografie si integrano in vere e proprie scene tratte da Il pipistrello, La vedova allegra, La principessa della czarda e Ballo al Savoy. Un’espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa, che omaggia il mondo dell’operetta intera". E, il momento cardine è appunto rappresentato dal brano Sul bel Danubio blu che, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, nell’estate del 1867, Strauss fece rappresentare senza coro: da allora è diventato popolare a livello internazionale, tanto da essere eseguito dall’orchestra austriaca Wiener Philharmoniker, nel concerto del Musikverein di Vienna, per celebrare l’arrivo di ogni anno nuovo. Oltre 150 anni fa, Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un’intera epoca. E pensare che fu per rabbia che il compositore scrisse Sul bel Danubio blu, per essere stato nominato dall’imperatore Francesco Giuseppe, regio imperiale direttore di musica da ballo di corte. Strauss volle infatti, affrancarsi da quella etichetta riduttiva e pensò ad una trama scherzosa per accompagnare i celebri valzer che dal "piano pianissimo" esplodono in un’acme coinvolgente. La compagnia di Abbati offre una performance da "rivista" nella quale il ritmo della narrazione consente un’ora e quaranta minuti di allegro intrattenimento. Lo spettacolo recupera una precedente data annullata, i biglietti già acquistati restano validi.

Raffaella Candoli