Ndrangheta a Cesenatico, il sindaco: "Io eroe? No, qui la gente rifiuta affari sporchi"

Intervista a Matteo Gozzoli che con le sue denunce ha innescato la retata. "Nel nostro territorio prevale la cultura della legalità"

Cesenatico, 28 ottobre 2022 - Le mani della ’Ndrangheta sull’Emilia Romagna. Il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, è in prima linea: ha dato il là alle denunce innescando le indagini di Finanza e Dda sfociate nel maxi blitz di mercoledì.

Matteo Gozzoli, 35 anni, è sindaco Pd di Cesenatico dal 2016
Matteo Gozzoli, 35 anni, è sindaco Pd di Cesenatico dal 2016

Sindaco Gozzoli, Cesenatico ha dimostrato di avere gli anticorpi per contrastare la criminalità organizzata.

"Cesenatico e tutto il nostro territorio possono vantare un tessuto sociale ricco di associazioni di categoria, imprese, sindacati, cooperative, associazioni e istituzioni locali che sanno fare squadra e collaborare con le forze dell’ordine e con le istituzioni dello Stato, le quali a loro volta sono sempre attente a ciò che accade nel territorio. Nello specifico mi preme sottolineare l’importante lavoro svolto dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Cesenatico coordinata dal comandante Michele Roberto".

Lei quattro anni fa segnalò i movimenti anomali nella compravendita di aziende e locali in pieno centro.

"Ciò che è emerso grazie al grande lavoro di Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Dda di Bologna rappresenta un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Penso di aver solo fornito informazioni segnalando fatti che erano già al vaglio degli inquirenti, portando un punto di vista locale dopo aver raccolto diverse segnalazioni".

Cosa in particolare la colpì di quegli affari strani sul lungomare e nei principali viali della città?

"Sono nato e cresciuto in un hotel a gestione famigliare. Mio padre e mia madre mi hanno insegnato il valore del lavoro e del sacrificio e penso di conoscere quanto impegno serve al giorno d’oggi per riuscire a fare quadrare i conti di una piccola impresa. Se in pochi mesi qualcuno rileva numerose attività in zone pregiate di Cesenatico o è un fenomeno, imprenditorialmente parlando, oppure occorre porsi qualche domanda. A Cesenatico poi questi episodi non passano inosservati e in tanti ne parlano al sindaco o alle forze dell’ordine".

Cesenatico sul tema della legalità ha già un precedente importante, quello dell’ex colonia Prealpi.

"Quella della ex Prealpi è una storia diversa, all’epoca la Banda della Magliana aveva investito in strutture in giro per l’Italia e quella colonia fu più un caso che altro. Dopo la confisca nei primi anni 2000 e l’assegnazione al Comune ora stiamo riconsegnando alla collettività quel bene sotto forma di 18 alloggi di edilizia residenziale pubblica e un centinaio di parcheggi con area verde annessa".

Da sindaco cosa pensa di fare per contrastare il fenomeno malavitoso?

"Ai sindaci sono affidati numerosi compiti per legge ma il controllo del territorio rimane una competenza dello Stato attraverso le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria. Come primo cittadino continuerò a lavorare insieme alle scuole, alle associazioni e alle forze sociali per diffondere una cultura della legalità come patrimonio comune per una società libera e democratica".

Quanto incide la crisi economica nel tentativo della malavita di radicarsi nel territorio?

"La crisi economica, il Covid e oggi l’emergenza energetica collegata al caro bollette, rischiano di incrinare il nostro tessuto socio-economico basato in maggioranza su piccole imprese a gestione famigliare che vivono di turismo. Occorre tenere alta la guardia e lavorare insieme per tutelare le nostre comunità e segnalare alle forze dell’ordine fatti anomali".

Pensa che le sarà assegnata una scorta?

"No, non c’è bisogno".

Quindi non ha paura?

"Assolutamente, non ho paura, non sono un eroe, ho fatto ciò che dovevo e in cui credo".