Con il suo terzo libro, ‘Il regno di Olinto e altri racconti’, appena uscito per Fara Editore, la scrittrice Sonia Gardini, di Sant’Angelo di Gatteo, ma residente a Savignano sul Rubicone, già insegnante di lettere, svela una vena letteraria riconosciuta dalla critica e con una serie di premi anche per le precedenti opere, ‘Dove allunata?’ (2006), e ‘Haiku’ (2020).
Nel Regno di Olinto, Gardini rappresenta la saga di una numerosa famiglia (sette figli) di Sant’Angelo in cui spicca la figura autorevole del capostipite Olinto ‘ad Baracaun’, calzolaio, comunista, antifascista, amante del vino, sensibile alle ingiustizie sociali. Una figlia è l’autrice, che in questo libro autobiografico è riuscita a farsi piccola, risalendo le correnti del tempo per ritornare a quegli anni dove tutto è fantasia e sentimento, e tutte quelle situazioni e stati d’animo, risulteranno poi nel tempo una efficace scuola di vita.
Dalle case popolari in via Cesenatico ricorda il padre Olinto con il gioco-filastrocca ‘caccia e minaccia’, l’andare d’estate al mare in bicicletta assieme al babbo con il fratello più piccolo Domenico. passando dalla polverosa via Rigossa, per un agognato bagno e la ricerca di conchiglie, prima di andare a trovare la madre Palmina detta Liàuna che lavorava in una pensione; quindi le nozze della sorella Marisa, il rito delle vendemmia nel basso comodo; i tempi della scuola e il tempo libero trascorso anche nei nei campi con il gavagno di vimini a tagliare l’erba per i conigli.
C’è tutto il mondo rurale del suo paese, nel libro, con i riti della mietitura e della trebbiatura e quello magico notturno con le lucciole nei campi, il canto dei grilli e le stelle del creato. La madre Palmina classe 1909 era un po’ la bussola della famiglia e raccomandava ai figli di non sprecare. Anche negli altri due capitoli del libro ‘I segreti bevitori’ e ‘Vacanze in Calabria’, Sonia Gardini parla di sé, con delicata e autentica introspezione.
Edoardo Turci