Lucchi e Molari sul caso ‘Il Sorriso’: «Nessun bambino nella comunità»

«Già fatte sei ispezioni. Ma ora aspettiamo la fine del processo»

UNIONE DEI COMUNI Da sinistra il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e quello di Montiano Fabio Molari

UNIONE DEI COMUNI Da sinistra il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e quello di Montiano Fabio Molari

di ERMANNO PASOLINI

SULLA VICENDA del ragazzino che ha denunciato per maltrattamenti la Comunità familiare Il Sorriso di Montiano, il sindaco Fabio Molari e Paolo Lucchi presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio di cui Montiano fa parte hanno stilato un documento dove precisano tutto l’iter di ciò che è successo, fin dall’apertura della struttura. Intanto martedì 10 aprile in Tribunale a Forlì c’è stata la prima udienza contro la famiglia Gianfanti che accoglie minori affidati dai servizi sociali di varie regioni d’Italia. I fatti risalgono al 2016 quando i genitori di un minore presentarono una denuncia in cui si parlava di maltrattamenti al loro figlio proveniente da un’altra regione e asserivano che agli ospiti venivano somministrati cibi scaduti. Cosa che la famiglia Gianfanti ha sempre negato.

Poi il 14 marzo scorso i conduttori della trasmissione «Le Iene» sono piombati in comune a Montiano chiedendo al sindaco perché non avesse ancora chiuso quella struttura. La trasmissione è andata in onda nei giorni scorsi e ha di nuovo suscitato polemiche.

DI QUI le dichiarazioni di Molari e Lucchi: «Riteniamo opportuno fornire un quadro preciso della situazione ed evidenziare la correttezza dell’operato dei Servizi Sociali dell’Unione. La Comunità Familiare Il Sorriso è stata autorizzata al funzionamento, con l’autorizzazione del Comune di Montiano confermata il 30 luglio 2015 dall’Unione Valle del Savio. Questa autorizzazione consente alla Comunità Il Sorriso di ospitare un numero massimo di 6 minori, salvo deroghe particolari in corrispondenza di emergenze definite nel supremo interesse del minore e, comunque, per un periodo di tempo limitato, concordate col servizio sociale inviante. I nostri Servizi Sociali collaborano con i gestori della Comunità fin dal 2008, quando questi, in qualità di genitori affidatari, accolsero 2 minori, su mandato dello stesso Servizio. La collaborazione dei Servizi Sociali con i gestori è successivamente proseguita fino all’aprile 2017».

MOLARI E LUCCHI arrivano poi alla vicenda di queste settimane: «Attualmente la comunità ha un ospite solo che, pur essendo diventato maggiorenne ha scelto di restare lì. Noi abbiamo sospeso la collaborazione con la Comunità di Accoglienza Il Sorriso, in attesa dell’esito del procedimento penale. Oggi, anche in seguito a queste misure, la Comunità il Sorriso non ospita nessun minore, e seppur formalmente risulti ancora aperta, in attesa della conclusione del procedimento penale, di fatto non sta operando con bambini. Sono state fatte 6 ispezioni sul campo condotte direttamente in Comunità e non sono mai emersi elementi di preoccupazione o pregiudizio nei confronti del benessere di minori accolti nella Comunità Il Sorriso. Di fronte a questo quadro, attendiamo fiduciosi, che la Magistratura faccia il suo corso».