"No al ’mal di matematica’, va presa come un gioco"

Il presidente dell’Unione italiana a Cesenatico per la finale della competizione studentesca. "Va fatta percepire agli allievi la bellezza intellettuale della materia"

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Il ’mal di matematica’" nel 2022 entra ufficialmente nel vocabolario. Non si tratta, si noti bene, del vocabolario italiano, perché a scoprire quella che gli esperti definiscono ’ansia da matematica’, sono stati dei ricercatori stranieri. Alcuni hanno pubblicato una ricerca in Canada, su oltre un milione di studenti, mentre altri hanno effettuato ricerche in Inghilterra.

Il professor Ludovico Pernazza (nella foto) dell’Università di Pavia, presidente della Commissione Olimpiadi dell’Unione matematica italiana, in questi giorni soggiorna a Cesenatico, per gestire il grande evento in cui i migliori studenti d’Italia si stanno sfidando proprio nella finale nazionale delle Olimpiadi.

Professor Pernazza, l’ansia da matematica dunque esiste davvero.

"Sì, ma deriva per lo più da un approccio non corretto; la matematica deve essere gioco, curiosità, ricerca di una bellezza intellettuale, mentre purtroppo è diffuso un modo passivo e riduttivo di fare matematica, basato su meccanismi di calcolo senza spiegazione".

Secondo lei quest’ansia può essere contagiosa, nel senso che si trasmette fra studenti della stessa classe o nella stessa scuola?

"Se in un gruppo scolastico si instaura un atteggiamento negativo verso una materia, questo si ripercuote su tutti, quindi sì, può essere contagiosa".

Disagio più psichico o fisico?

"Ha manifestazioni fisiche, ma si manifesta soprattutto come disagio interiore".

I compiti da fare, i genitori che incalzano, i brutti voti che arrivano,possono diventare un incubo".

"L’aspetto così "netto dell’errore in matematica, può rendere la materia fonte di stress. Ma c’è l’antidoto: chi impara la matematica deve prendere l’errore solo come un inconveniente da cui imparare, come chi deve imparare a camminare".

Quali sono i rapporti tra i giovani e la matematica?

"La matematica piace a ragazzi e ragazze, se vengono attivati per capire quello che stanno imparando. Si tratta di una capacità dell’essere umano e per i giovani sarebbe una mancanza grave trascurarla".

Gli studenti hanno paura di questa materia?

"Raramente si può parlare realmente di paura:con un approccio più attivo dello studente, probabilmente paura e ansia sarebbero ridotte o assenti".

I giovani hanno una peggiore capacità di calcolo a memoria, perché utilizzano soltanto apparecchiature elettroniche e computer?

"Non c’è più la necessità di saper fare calcoli a mente o in forma scritta come un tempo, ma io non sono un sostenitore dell’uso delle calcolatrici alla scuola primaria. Credo sia bene non delegare ad essa i calcoli così presto. La parte più importante della matematica è l’educazione al ragionamento". Quanto ha inciso il lockdown sugli studenti?

"Anche imparare la matematica ha importanti aspetti emotivi e sociali, azzerati dal lockdown. In gruppo e in presenza l’apprendimento avviene in modo più gratificante e spontaneo; vale per tutte le materie".

Gli effetti si sono visti anche sui migliori, quelli che prendono sempre 10 e arrivano alle finali delle Olimpiadi di Matematica?

"Io non identificherei queste categorie. Le restrizioni hanno avuto effetti su tutti, anche se l’Italia ha avuto i due migliori risultati nella storia proprio nei due anni di pandemia, classificandosi sesta nel 2020 e settima nel 2021, su più di 100 nazioni, alle Olimpiadi Internazionali. Per il 2022, vedremo".

Giacomo Mascellani