
L’aggressione ad un 31enne del Marocco è avvenuta il giorno di Natale del 2022 in stazione a Cesena
Non conosceva i suoi aggressori. La vittima, del brutale attacco avvenuto il giorno di Natale di tre anni fa alla stazione di Cesena, ha raccontato ieri in tribunale di essere stata colpita da tre connazionali che non conosceva. Il motivo? Ancora tutto da chiarire. Alla vigilia della sentenza del processo per lesioni aggravate dove sono coinvolti tre imputati trentenni originari del Marocco, si cerca ancora di fare chiarezza sulla vicenda che ha turbato la quiete di un giorno sacro e di festa. Era il 25 dicembre del 2022, e la stazione di Cesena era vuota. Erano da poco passate le 15 quando, fuori dalla stazione ferroviaria, quattro persone originarie del Marocco (di quelle che vivono ai margini della società) si ritrovarono a discutere per motivi banali. Erano tutti alterati dall’alcol. Tra loro scoppiò una lite furibonda, e in un attimo si passò dalle parole ai fatti.
La lite continuò all’interno della stazione ferroviaria. L’aggressione violenta avvenne di fronte alla biglietteria davanti agli occhi increduli del bigliettaio. Uno degli aggressori afferrò uno dei paletti in ferro utilizzati in stazione per incolonnare le persone in biglietteria, e con quello colpì ripetutamente il suo connazionale di 31 anni. A terra, nel pavimento dell’atrio d’ingresso della stazione di Cesena, rimase il 31enne privo di forze, sanguinante e ubriaco. Una scena agghiacciante che fece temere il peggio. Ieri al processo a Forlì, davanti al giudice Andrea Priore e al pubblico ministero Annamaria Rava, è stato sentito il 31enne aggredito, che ha raccontato di essere stato colpito brutalmente e con forza dai connazionali che non conosceva, fuori e dentro la stazione. Il 31enne ferito fu trasportato al pronto soccorso del Bufalini. La diagnosi fu di 30 giorni di prognosi con ferite da taglio in varie parti del corpo, trauma cranico, frattura del setto nasale e lesioni alle mani.
I tre aggressori si sono dati alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Ad inchiodare i tre imputati sono state le telecamere di videosorveglianza, gestite dalla polizia ferroviaria di Bologna. L’unico testimone era il bigliettaio della stazione. "Ho visto un uomo con il volto sanguinante a terra che chiedeva aiuto – ha raccontato alla scorsa udienza – e ho chiamato immediatamente i soccorsi". Nei confronti di uno dei tre imputati (tutti difesi dall’avvocato Gianluca Betti) si è tenuto sempre ieri un processo parallelo per lesioni personali gravi: l’aggressore 34enne avrebbe causato ferite da taglio a un 36enne italiano colpendolo con pugni e con una mannaia. La vittima è stata portata al pronto soccorso per le cure del caso e se l’è cavata con una prognosi di 20 giorni. I fatti sono del luglio 2023, accaduti sempre in zona stazione.