"Non mi dimetto da presidente dell’Anpi"

Gianfranco Miro Gori, protagonista di una serata a Longiano, torna sulla polemica: "Resto convinto di armare gi ucraini"

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Atteso incontro a Longiano con Gianfranco "Miro" Gori, presidente Anpi provinciale Forlì-Cesena, a partire dal racconto dello stesso Gori "Un passato che non passa. Balle e rigurgiti fascisti dopo la Liberazione". La serata, patrocinata da comune di Longiano, Cgil e Anpi, è stata introdotta da Luca Bussandri, presidente Anpi Rubicone e ci sono stati il saluto del sindaco di Longiano, Ermes Battistini, le letture di Sabina Spazzoli e l’accompagnamento musicale di Mirko Catozzi. E’ stata anche l’occasione per chiedere a Miro Gori se si dimetterà da presidente provinciale Anpi per le sue dichiarazione in favore delle armi all’Ucraina. E poi la polemica sull’Anpi scoppiata a livello nazionale. Ha detto Miro Gori: "Sulla polemica scoppiata a livello nazionale penso che ci sia un accanimento ingiustificato nei confronti dell’Anpi che è una grande associazione nazionale all’interno della quale si sta discutendo con diverse posizioni ma anche con rispetto reciproco tra tutti quanti. Dal mio punto di vista sono d’accordo di armare gli ucraini. Questo non significa che penso che i miei amici e compagni dell’Anpi, che non la pensano come me, siano dei putiniani. Non ho nessuna intenzione di dimettermi da presidente provinciale perchè l’Anpi non è una caserma ma una associazione e si discute. E’ chiaro che bisogna lavorare tutti per la Pace come ci invita a fare anche ripetutamente Papa Francesco che io, da non credente, ammiro moltissimo".

Miro Gori ha risposto a diversi interrogativi sul fascismo e sulla sua storia: "Un mio professore a scuola soleva dirmi di leggere i romanzi e di vedere i film. Mi piace iniziare parlare del romanzo "Il giardini dei Finzi Contini" che in particolare ci insegna una cosa: "Mai sottovalutare quello che sta succedendo". E’ chiaro che la situazione di oggi non è paragonabile a quella di allora. Finita la guerra e sconfitto il fascismo, vari prefetti, giudici della Repubblica di Salò tornarono al loro posto. Addirittura in Parlamento sedettero uomini del Movimento Sociale Italiano guidato da Giorgio Almirante. Il governo Tambroni guidò l’Italia grazie ai voti del Msi con grande sollevazione popolare e il governo Tambroni si dimise, ma da quel momento a oggi non sono mai stati fatti i conti col passato, la polvere è stata messa sotto i tappeti e ogni tanto esce fuori". Ha continuato Gori: "Le leggi razziali approvate nel 1938 sono connaturate al fascismo. I regimi totalitari hanno bisogno di un nemico contro cui scagliarsi e da Mussolini lo impararono tanti, Hitler compreso. Mussolini ha fatto cose buone? Ma chi non ha fatto delle cose buone nella sua vita? Bisogna vedere di quali cose buone si tratta. Dissero che le pensioni le inventò Mussolini ed è stata una balla colossale, come quella che voleva il fascismo avere sconfitto le mafie".

Ermanno Pasolini