Non vaccinato: multato anche se è morto da due anni

Sanzione da cento euro recapitata dall’Agenzia delle entrate a un cesenate scomparso due anni fa all’età di 89 anni

Cesena, 29 ottobre 2022 - "Purtroppo nostro padre è morto da due anni, ma non per l’Agenzia delle Entrate che qualche giorno fa gli ha inviato una raccomandata sollecitandolo a pagare i 100 euro di multa per non essersi vaccinato contro il Covid". Ed eccolo l’ennesimo cittadino, un figlio in questa occasione, Silvano Cucchi, che si dibatte nella ragnatela della burocrazia. In questo caso la bizzarria della situazione evidenzia un corto circuito tra Ministero della Salute, Azienda Sanitaria della Romagna, Sogei (anagrafe dei cittadini), Agenzia delle Entrate. Per qualcuno di loro Terzilio Cucchi, 89 anni deceduto il 9 ottobre del 2020, tra il 15 febbraio e il 15 giugno 2022 non ha fatto il suo dovere sottraendosi all’obbligo del vaccino anticovid. Peccato che non fosse più in vita da oltre un anno e mezzo.

La lettera inviata dall’Agenzia delle entrate a Terzilio Cucchi, deceduto da due anni
La lettera inviata dall’Agenzia delle entrate a Terzilio Cucchi, deceduto da due anni

Ma andiamo per ordine. Il 15 giugno scorso è scaduto l’obbligo vaccinale per gli over 50, il personale della scuola e le forze dell’Ordine, imposizione che prevedeva contestualmente una multa di 100 euro per gli inadempienti. La finestra temporale entro la quale la norma ha avuto validità è stata tra il 15 febbraio e il 15 giugno di quest’anno, momento topico di una delle ormai imprevedibili ondate di contagio del Covid-19. Scaduto il termine però non è cessato, da parte dell’Agenzia delle Entrate che ne ha desunto i dati incrociandoli con quelli delle Asl, l’invio delle notifiche delle sanzioni agli inadempienti. E’ stato lo stesso Ministero ad informare le Regioni che la notifica delle sanzioni continua, anche perché mancherebbero fino ad ora ben 2 milioni di persone comprese nelle fasce evidenziate che devono ancora pagare. Provvedimento che sta sollevando un polverone di ricorsi e contestazioni che potrebbero sfociare in una class action. Ma cosa c’entra il signor Terzilio Cucchi con tutto questo? "Mio padre - spiega il Silvano Cucchi - oltreché molto anziano era in condizione di invalidità. Assistito a casa e impossibilitato a muoversi non era stato vaccinato, ma è morto ben prima che l’obbligo comportasse anche la sanzione che pretende di comminargli oggi l’Agenzia delle Entrate".

Cos’è che ha fatto deragliare l’automatismo nella filiera delle informazioni, considerato che sia per l’Asl Romagna che per il Comune Terzilio Cucchi è registrato come deceduto? "Ci pare incredibile che l’Agenzia delle Entrate lo dia ancora in vita - aggiunge il figlio - poiché abbiamo espletato tutte quelle incombenze che certificano la sua morte compresa la chiusura del suo 730 e di un contratto a lui intestato. A queste si aggiungono quelle nei confronti dell’Asl che ci forniva l’assistenza domiciliare e gli ausili necessari per l’accudimento e la cura di mio padre". "Non posso fare a meno di rammaricarmi per quello che mi sembra uno spreco - dice ancora Silvano Cucchi -, gli errori come questo generano una dissipazione e appesantiscono il lavoro della pubblica amministrazione. Non dovrebbe bastare un controllo informatico prima di attivare una procedura come quella dell’Agenzia delle Entrate?".