"Odio i paletti di generi, è la mia ’Fusion’"

Davide Shorty si esibirà stasera a Longiano in duo con il pianista Guarcello. "Ho vestito tutti i brani di un vestito nuovo"

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di Filippo Aletti

Si muove tra sonorità rap, jazz e soul lo spettacolo che il cantautore Davide Shorty porterà stasera alle 21 al teatro Petrella di Longiano, in concerto con lo ‘Straniero duo’. L’eclettico cantautore siciliano porterà in scena brani tratti dall’ultimo disco, ‘Fusion’. Lo scorso anno Shorty con il brano ‘Regina’ si è aggiudicato il premio della stampa al festival di Sanremo, categoria giovani, cui si aggiunge quello per il miglior testo. I biglietti sono disponibili sul sito di Vivaticket.

Shorty, che tipo di spettacolo devono aspettarsi i fan a Longiano?

"Quella di stasera sarà una esibizione molto particolare, veramente intima. Sul palco con me suonerà solamente il pianista Claudio Guarcello, dato che una formazione di questo tipo mi sembrava più consona per uno spettacolo in un teatro. Possiamo definirlo quasi come un viaggio musicale, che ripercorre la mia storia personale e artistica".

Dunque suonerà versioni inedite dei suoi brani che già conosciamo?

"Diciamo che li abbiamo riarrangiati tutti in maniera tale che il centro della scena venga preso dai testi, dai forti messaggi che voglio lanciare a chi mi ascolta. Musicalmente non è stato facile trasformare le canzoni, visto che solitamente mi esibisco con la band al completo, ma sono molto soddisfatto del risultato".

Quali canzoni porterà in scena?

"La scaletta sarà un mix tra tutti i brani della mia carriera, ma principalmente darò spazio al mio ultimo disco, ‘Fusion’. Con questo album, musicalmente ho scelto di osare ancora di più, rispondendo a chi mi criticava per l’eccessiva mescolanza di generi nei miei dischi. Per me l’importante è esprimere me stesso grazie alla musica, senza darmi limiti".

Possiamo per questo motivo definirla un cantautore sperimentale?

"Mi piace essere lo specchio del mio tempo più che altro. Creare qualcosa di genuino che parta da un mio bisogno personale, in cui poi il pubblico possa ritrovarsi sul serio. Mi sento davvero molto responsabilizzato in questo".

Quali sono le sue maggiori influenze?

"Generalmente mi piace ascoltare tantissima musica. Nell’ultimo disco ho seguito molto lo stile di J Dilla, ma anche quello di Robert Glasper. Se guardiamo al nostro Paese, invece, uno dei miei miti è sicuramente Lucio Dalla".

Lucio Dalla a cui peraltro è dedicato il premio che ha vinto lo scorso anno a Sanremo giovani.

"Quella vittoria è qualcosa che porto nel cuore. Il premio l’ho lasciato a Palermo, a casa dei miei genitori, dove tutto è cominciato. Ogni volta che ritorno a casa lo guardo per ricordarmi di tutti i sacrifici che ho fatto per la musica".

Ha già nuovi altri progetti in mente?

"Per quest’anno il mio obiettivo è quello di esibirmi dal vivo il più possibile, magari anche all’estero se dovesse capitare. In più sto anche lavorando ad un nuovo progetto musicale, qualcosa di totalmente nuovo di cui però non è ancora il caso di parlare".

Qualcosa ci dovrà pur dire a questo punto.

"Sarà qualcosa con cui prima di tutto tenterò di stupire me stesso, tirando fuori tutte le emozioni che mi tengo dentro".