Omicidio Benini, inizia il processo d’appello

L’anziano venne picchiato a sangue, morì alcuni mesi dopo. La nipote alla sbarra a Bologna; è stata condannata a 24 anni di reclusione

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di Giacomo Mascellani

Oggi in tribunale a Bologna si tiene la prima udienza del processo d’appello nei confronti di Paola Benini, 58 anni,condannata a 24 anni di reclusione per l’omicidio dello zio Alfredo Benini.

La giustizia porta il calendario indietro di tre anni e precisamente al 15 ottobre 2017 quando Alfredo Benini, all’epoca 87enne, venne brutalmente aggredito e picchiato a sangue nella sua casa in via Santarelli nelle prime campagne fra i quartieri Madonnina e Cannucceto. Alfredo era invalido, ipovedente e da diverso tempo lo accudiva una badante quel giorno assente perché libera dal lavoro. Aveva pranzato e si stava dedicando ad alcune faccende domestiche. Era da poco tornato da un giro a piedi, sicuramente non si aspettava di vivere un pomeriggio di terrore ed invece è proprio ciò che è accaduto. Venne colpito con ferocia in pieno volto e alla testa. L’aggressore ha agito in maniera fredda, cogliendo di sorpresa la vittima che è rovinata a terra con il volto e la testa sanguinanti per i colpi incassati a mani nude e con un oggetto a forma di ‘T’ che inizialmente gli investigatori pensavano si potesse trattare di un martello o comunque con una forma simile. Nonostante le profonde ferite l’87enne è rimasto cosciente e ha avuto la forza di rialzarsi ma in quel corridoio il suo carnefice non ha avuto alcuna pietà e l’ha continuato a colpire una seconda volta dall’alto verso il basso, lasciandolo esanime a terra.

Forse chi ha colpito Alfredo Benini pensava di averlo lasciato morente. Invece il pensionato è riuscito a trascinarsi sino a raggiungere una delle porte che che dà nel giardino e ha chiesto aiuto ai passanti, strisciando a terra.

Sul posto si precipitarono i carabinieri della Compagnia di Cesenatico e un’ambulanza del 118. I sanitari dopo aver prestato le prime cure e stabilizzato l’anziano, lo trasportarono al pronto soccorso del Bufalini di Cesena dove gli vennero riscontrate ferite e fratture al volto e alla testa. L’87enne venne ricoverato in ospedale, trascorse giorni nel reparto di rianimazione e venne sottoposto a un intervento chirurgico. Comunque sia non si riprese più, trascorse gli ultimi giorni di vita fra l’ospedale di Cesena e il ‘Marconi’ di Cesenatico dove è deceduto il 13 maggio 2018.

Del caso se ne occupò la pm Sara Posa della Procura di Forlì, la quale affidò le indagini ai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Forlì-Cesena e del Nucleo operativo della Compagnia di Cesenatico. Quella feroce aggressione tre anni fa fece davvero scalpore in una città dove non sono frequenti gli episodi di sangue.

Anche per questo motivo inizialmente si pensò ad un furto o ad una rapina finita male. Venne ascoltata la badante ma ben presto il cerchio investigativo si strinse attorno alla nipote Paola Benini per litigi e dissapori, legati a questioni economiche, con lo zio Alfredo. Del resto se anche un ladro o un rapinatore si fosse imbattuto contro il pensionato padrone di casa, avrebbe sferrato un colpo e poi sarebbe fuggito. Invece chi ha colpito Alfredo Benini lo ha fatto per fargli molto male mosso da un sentimento di rabbia profonda. Secondo l’accusa questa persona è Paola Benini che è stata arrestata il 17 febbraio 2018 e nella sentenza di primo grado del 14 giugno 2019 è stata condannata a 24 anni di carcere.