Orchestrion, il maxi carillon a Musicalia

Lo strumento gigante costruito in Germania a fine ’800 è stato regalato da Silvia Botti: in mostra al museo di Villa Silvia Carducci

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di Annamaria Senni

Si può immaginare un carillon gigante il cui suono vibra e si diffonde nell’aria in modo soave e leggero? E’ difficile da credere ma un tale strumento estiste. E’ l’Orchestrion, uno strumento rarissimo e poco conosciuto, ma di una bellezza e dall’intensità musicale sorprendente, che è stato donato alla fondazione Franco Severi che lo ha esposto al Museo Musicalia a Villa Sivia Carducci (nella foto).

Fu costruito in Germania alla fine dell’800, l’Orchestrion, una sorta di antenato meccanico del grammofono. Forse l’ultimo esemplare fin qui conservato, è stato acquistato agli inizi del ‘900 da un editore che lo donò alla donna amata: un lungo viaggio lo ha condotto fino al museo cesenate. La macchina, vero e proprio carillon gigante, si attiva grazie a grandi dischi di metallo, finemente decorati con oggetti, che fanno vibrare centoventi lamelle che producono il suono.

Uniti allo strumento ci sono sedici dischi con incisi brani d’opera di compositori italiani e stranieri. La rotazione del disco avviene tramite un grande motore a molla con caricamento a manovella. Ben poco si sa della sua storia sino ai primi del Novecento quando fu acquistato da questo imprenditore per essere dato in dono a Jolanda Botti, la donna di cui era innamorato. Entrambi erano appassionati di musica, teatro e mostre d’arte ed erano soliti visitarne in diverse città. Alla morte di Jolanda lo strumento passò al cugino della donna, Roberto Botti. Per tutta la vita, sia Roberto che la moglie Silvia, hanno conservato gelosamente questo carillon rimasto nella loro casa, quale carissimo ricordo.

A causa dell’età avanzata e non avendo eredi, Silvia Botti ha deciso di privarsi dello strumento per donarlo a un museo che lo preservasse nel tempo. La direzione del Museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco di Milano, cui si è rivolta, le ha suggerito di donarlo alla Fondazione Franco Severi per esporlo al Museo Musicalia insieme agli altri strumenti di grande importanza storica ivi custoditi. Il Museo è stato pensato come un percorso in sette stanze che ripercorrono i momenti qualificanti della storia della musica meccanica. Dalla sua invenzione, alle diverse tappe del suo svilupparsi e imporsi nella società, fino al declino dovuto alla comparsa del grammofono e degli altri mezzi moderni di diffusione sonora. Per visitare il museo contattare lo 0547 323425 oppure consultare il sito https:www.museomusicalia.it.