"Ormai c’è carenza di autisti, gli stipendi sono troppo bassi"

"Si lavora in turno, sabato e domenica per 1.100 euro, molti si spostano nel ramo privato più remunerativo"

Migration

Ieri le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una giornata di sciopero in relazione al comparto del trasporto pubblico per protestare contro gli episodi di violenza che si stanno verificando con preoccupante frequenza a bordo sia dei treni che dei bus. "Il tema è attualissimo – ha commentato Sabatino Crescenzo di Cisl – e non può essere sottovalutato. Riguardo ai treni, a seguito di pressanti richieste dei sindacati, la polizia ferroviaria sta dislocando un crescente numero di agenti a presidiare le stazioni, a partire da quella di Bologna, ma non solo. L’auspicio è che tale presenze vengano intensificate ovunque, comprese ovviamente le realtà del nostro territorio. Dove pure gli autobus sono spesso teatro di comportamenti troppo sopra le righe, le cui conseguenze si ripercuotono su tutti coloro che si trovano a bordo, autisti compresi". Le aree più ‘calde’ sono quelle della stazione ferroviaria di Cesena, la zona di Savignano e le tratte che collegano la città col territorio ravennate e con quello di Bagno di Romagna. Senza dimenticare la centralissima linea numero 6, che attraversa il cuore della città. Anche in questo caso l’intento delle tre sigle sindacali è quello di poter contare su una sempre più stretta sinergia con le forze dell’ordine. "Il periodo dell’obbligo delle mascherine – ha aggiunto Crescenzo – è stato particolarmente complesso da gestire e il fatto che questa disposizione sia stata tolta rappresenta certamente una problematica in meno. Resta però il fatto che certe situazioni complesse continuano a verificarsi, magari alimentate da gruppi di ragazzi che approfittando di essere in tanti alzano i toni e creano caos. Gli autisti non possono essere lasciati a gestire queste situazioni da soli".

Crescenzo si è soffermato anche sul tema della critica del numero di corse: "Non devo fare l’avvocato di nessuno, ma riconosco che gestire l’attuale situazione è complesso per qualsiasi azienda. A questo si aggiunge il fatto che le retribuzioni di un autista che lavora il sabato e la domenica e finisce tardi i suoi turni si aggirano circa sui 1.100 euro al mese. Molti preferiscono spostarsi sul ramo privato e magari coprire le tratte da Cesena a Roma o Venezia, più lunghe e più remunerative".

Luca Ravaglia