Osteria del Teatro, vanno in pensione Carmen e Bruno

Dopo 46 anni di lavoro marito e moglie decidono di interrompere l’attività. Ma hanno già degli ’eredi’

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di Gilberto Mosconi

A fine ottobre i coniugi Carmen Rossi e Bruno Sampaoli, titolari e chef del Ristorante ’Osteria del Teatro’ di San Piero in Bagno, hanno cessato l’attività per godersi la meritata pensione. E lo hanno comunicato anche con un post sul web, nel quale scrivono: "Ringraziamo tutte le persone e i clienti che ci hanno accompagnati in questo lungo percorso lavorativo, permettendoci di realizzare il ristorante dei nostri sogni. Lieti di passare il testimone ad Aneka e a Luca nei primi mesi del 2023, con la certezza di un prosieguo migliore".

Carmen, 68 anni, responsabile di sala, sommelier e regina nel tirare la sfoglia col mattarello, e Bruno, 72, che essendo stato tra i fornelli per oltre 52 anni potrebbe essere il cuoco con più anni di servizio della Vallata, dicono: "E’ arrivato anche per noi il traguardo della pensione e così abbiamo deciso di vendere il nostro locale, situato proprio vicino al Teatro Garibaldi. Finisce così con Bruno la quarta generazione di cuochi. Bruno ha imparato il mestiere da sua mamma Anna Maria Ammoniaci Sampaoli. Ma il locale non chiude, a gennaio-febbraio 2023 subentreranno nell’attività due giovani del posto".

Come si è dipanata la vostra vita lavorativa in cucina?

"Insieme in cucina abbiamo lavorato 46 anni. Qui all’Osteria del Teatro 20 anni, ma in precedenza abbiamo avuto la mitica Rosticceria dei Sette Nani aperta nel 1976 in via Cavour a San Piero, poi ci siamo trasferiti a Forlimpopoli (città natale di Carmen, mentre Bruno è originario di S.Piero) dove abbiamo gestito il Ristorante Fra’ Diavolo dal 2000 al 2007".

Ci sono stati personaggi che hanno gustato i vostri piatti?

"Ci vengono in mente Nino Benvenuti, Nek, Katia Ricciarelli, Amanda Sandrelli, Anne Ryan fotografa ufficiale anche dell’ ex presidente Usa Obama".

Come è cambiata in questo mezzo secolo la cucina di ristorazione?

"In 50 anni le abbiamo viste tutte, passando dalla nouvelle cuisine degli anni ‘70, fino a ritornare indietro alla riscoperta e rivisitazione delle cucina tradizionale, che adesso la gente cerca. Nel nostro ristorante abbiamo però servito a tavola sempre e soltanto piatti con sfoglia tirata a mano col mattarello. Ora stiamo insegnando ad un Indiano, che vive in Irlanda, come fare le tagliatelle".

Avrete fatto scuola di cucina anche ad altri?

"Sì, anche qui l’elenco sarebbe lungo. Diciamo solo che, qualche anno fa, siamo stati a insegnare la nostra cucina anche a Copenaghen, La cucina della Romagna non è seconda a nessuna".