Padre Guglielmo Gattiani vicino alla beatificazione

Il Congresso dei teologi ha votato all’unanimità a favore della causa per il frate cappuccino che ha vissuto e operato per 34 anni a Cesena

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Un altro passo sulla strada verso la santità per padre Guglielmo Gattiani, l’indimenticato frate cappuccino tanto caro ai cesenati, di cui è in corso il processo di beatificazione al vaglio della Congregazione delle cause dei santi a Roma. Il Congresso dei teologi, che si è riunito lo scorso mese, ha infatti votato all’unanimità a favore della causa. Ora spetta alla Sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi esprimere un parere e, se anche questo sarà, favorevole, il procedimento sarà sottoposto all’approvazione di Papa Francesco. Con la pubblicazione del Decreto relativo, padre Guglielmo sarà dichiarato ‘Venerabile’. "Un lavoro lungo è stato fatto che adesso aspetta un fatto miracoloso perché si possa aprire l’iter per una possibile Beatificazione di fra Guglielmo", informano in una nota i Frati Minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna.

Padre Guglielmo Gattiani nacque a Badi di Castel di Casio, sull’Appennino bolognese, l’11 novembre 1914 ed entrò a soli 15 anni nell’Ordine dei Cappuccini a Cesena, dove fu ordinato sacerdote il 22 maggio 1938. Autentico testimone degli insegnamenti evangelici, visse sempre l’altissima povertà secondo la regola di San Francesco. La gente lo invitava nelle case e negli ospedali per consolare e benedire gli ammalati. Vi andava di sera e vi restava fino a tardi, rimanendo in ginocchio accanto al letto, finché l’ammalato non si fosse confessato. Nel volume ‘Santi di casa nostra’ , curato da monsignor Piero Altieri, viene definito "buon samaritano delle sofferenze umane" e "infaticabile dispensatore della misericordia di Dio per tutti". La ricerca di una forma di vita evangelica radicale lo spinse a recarsi, nel 1980, per sei mesi in Palestina sulle orme di Gesù, facendo esperienza di solitudine nel deserto della Giudea. L’altissima spiritualità gli fu riconosciuta persino da padre Pio, come riporta la biografia di padre Paolo Berti. Il santo di San Giovanni Rotondo incontrando un gruppo di pellegrini giunti dalla Romagna disse loro: "Cosa venite a fare da me, che avete già padre Guglielmo?".

Il 15 dicembre ricorre l’anniversario della morte, avvenuta nel 1999 nel convento del Santissimo Crocifisso di Faenza, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Una decina di anni fa la sua salma fu traslata nella chiesa dei Cappuccini, sul Colle Garampo, a Cesena. Fu qui infatti che padre Guglielmo ha compiuto la maggior parte del suo cammino spirituale, trascorrendovi 34 anni, lasciando un segno indelebile e una scia infinita di bene, tanto da essere considerato un santo quando ancora era in vita. Ancora oggi sono tantissimi i devoti che si rivolgono a lui nelle preghiere. A Cesena, dal 2006 al 2011, si svolse il processo diocesano di beatificazione in cui ottenne il titolo di ‘Servo di Dio’.

Francesca Siroli