ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Palazzo Ghini cambia volto: "Archivio e biblioteca all’ex falegnameria"

La diocesi ha ottenuto 1,8 milioni dal Governo. Il restyling durerà un anno "E al piano nobile dello storico edificio troverà posto il museo d’arte sacra".

I vertici della diocesi con l’on. Alice Buonguerrieri (FdI) alla conferenza stampa

I vertici della diocesi con l’on. Alice Buonguerrieri (FdI) alla conferenza stampa

Svolta epocale per il complesso di palazzo Ghini tra corso Sozzi e via Uberti, uno dei più imponenti della città, commissionato nel 1680 dalla famiglia gentilizia e donato dai Gesuiti alla diocesi di Cesena-Sarsina nel 1962. Il complesso dell’ex falegnameria, posto nella corte, sarà restaurato e ristrutturato e accoglierà biblioteca e archivio diocesano, grazie al finanziamento di un milione e ottocentomila euro ottenuto dal Governo.

L’annuncio è stato dato dal vicario episcopale per l’economia della diocesi monsignor Ernesto Giorgi, affiancato nella sede della curia dall’on. Alice Buonguerrieri (FdI), ringraziata per essersi adoperata a far pervenire il sostanzioso fondo. "Da palazzo Chigi ho appreso – ha detto la parlamentare - che è stato appena disposto un bonifico per il 50 per cento dell’importo sul conto corrente della Diocesi. Il finanziamento è stato disposto per l’intera cifra necessaria a coprire l’intervento, vista la bontà del progetto e la ricaduta sull’intero territorio cesenate, riconosciuta dal Governo Meloni". "Il nostro progetto era pronto da 25 anni – ha aggiunto monsignor Giorgi – ma con governi di varia composizione non è mai andato in porto".

L’ ex-falegnameria è confinante con il complesso della Malatestiana e ha una superficie di 500 metri quadrati. L’intervento prevede al piano terra reception, locale di deposito e lavorazione dei documenti e dei volumi in arrivo, sala di consultazione per il pubblico.

Il patrimonio archivistico e bibliografico della diocesi ha le sue radici nel Concilio di Trento ed è costituito da documenti e faldoni che coprono settecento metri lineari di scaffalature. Fu il vescovo Antonio Lanfranchi nel 2010 a decretare di raccogliere in un’unica sede gli archivi delle curie di Cesena e di Sarsina, quelli storici delle parrocchie e di altri enti ecclesiastici. Il documento più antico è una pergamena del 1042.

La biblioteca diocesana conta oltre 30 mila volumi, fra cui un Breviarium Romanum in pergamena del 1451. L’intervento di rigenerazione durerà un anno, ha spiegato l’economo della diocesi don Marco Muratori. Questo è solo il primo tempo, ha rilanciato Marino Mengozzi, direttore dell’Ufficio diocesano Arte Sacra e Beni culturali. "Palazzo Ghini verrà trasformato da sede di convegni ed eventi – ha affermato –in museo d’ arte sacra al primo piano nobile che conta nove sale con il salone splendidamente decorato, dove tele, quadri da restaurare e altri manufatti artistici sacri verranno spostati dal museo della cappella di San Tobia nel complesso della cattedrale". Anche per questo intervento servono tuttavia ingenti fondi.

"Per Cesena capitale della cultura 2028, se l’obiettivo verrà raggiunto, archivio e biblioteca più il museo di arte sacra nel complesso di palazzo Ghini adiacente alla Biblioteca Malatestiana sarebbero una importante risorsa", ha osservato Mengozzi. Dipende da quali potranno essere i tempi per la creazione del museo d’arte sacra a palazzo Ghini, compimento del polo bibliografico e artistico.