Cesena, il business dei parcheggi. "E’ Pasqua, dammi qualche spiccio"

La giornata tipo al Bufalini con i posteggiatori abusivi

Una persona chiede l'elemosina (foto Ravaglia)

Una persona chiede l'elemosina (foto Ravaglia)

Cesena, 29 marzo 2018 - «E’ Pasqua, fammi un’offerta». Arrivano con le prime luci dell’alba come se il loro lavoro fosse regolare e soggetto a stringenti controlli. Spesso raggiungono l’area di loro pertinenza a piedi, mani in tasca, cappuccio e sguardo fisso. Si tratta dei parcheggiatori abusivi che da anni operano nei parcheggi dell’ospedale ‘M. Bufalini’ spesso facilitando la ricerca di un posto libero alla gente che al mattino arriva in zona per far visita ai propri cari ricoverati (VIDEO). A volte, questi irregolari addetti alla sosta incutono timore se non ripaghi con «qualche monetina» il loro sostegno.

«Amico dammi qualcosa», dice il parcheggiatore. «Dopo ti do due euro», risponde un uomo che con passo affrettato raggiunge l’entrata del nosocomio. È una storia che si ripete ogni mattina a partire dalle 7,30 in corrispondenza con l’orario di visita dell’ospedale. Appena imbocchi con l’auto l’area parcheggi ti fanno cenno di seguirli e di parcheggiare il veicolo nel primo spazio a disposizione. Spento il motore si avvicinano al finestrino: alcuni sono più rispettosi e attendono che il conducente scenda dalla vettura, altri invece bussano al vetro richiedendo un compenso.

«E’ Pasqua, fammi un’offerta», dice il ‘nostro’ parcheggiatore a uno dei ‘suoi clienti’. Avrà un’età compresa tra i 35 e i 40 anni, accento dell’Est Europa, forse della Romania, giacchetto marroncino e massima concentrazione. La tattica è sempre la stessa: accogliere le vetture, condurle al parcheggio vuoto, avvicinarsi al mezzo e chiedere – a volte esigendo – una mancia.

«Sono rimasta in macchina mentre mio marito è andato a far visita alla sua mamma», ci dice una donna. «Non è giusto che se la sosta è gratuita dobbiamo comunque pagare loro», denuncia mentre il parcheggiatore come una pedina impazzita controlla la sua area alla ricerca di «caselle libere».

Non sono mai soli questi omini abusivi: si distribuiscono l’area sulla base dei 664 posti auto per avere il controllo della situazione e per raccogliere un maggiore guadagno. Vere e proprie squadre organizzate: si danno il cambio dopo un tot di ore di lavoro.

Ai parcheggiatori del mattino subentrano i compagni del pomeriggio e una volta concluso l’orario di visite della sera rimandano al giorno successivo. La loro è una routine che dopo molti anni non sta più bene ai cesenati, i quali manifestano insoddisfazione con post pubblicati nei diversi gruppi Facebook della città. Solo a febbraio sono apparsi sempre nei pressi dell’ospedale alcuni cartelli e volantini per denunciare la presenza di accattonaggio e parcheggiatori abusivi all’esterno del nosocomio cesenate. «Non dargli un centesimo», c’era scritto ma non è così facile dal momento che spesso al mancato pagamento seguono insulti o danni ai veicoli.