Partiti uniti: "Pnrr per le diocesi romagnole"

Odg della Lega in Regione approvato all’unanimità. Chiesto al Ministero di rivedere la concessione dei fondi avvenuta solo a quelle emiliane

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di Andrea Alessandrini

Non resta che attendere nuovi sviluppi, specie ora che il caso è divenuto politico, esercitando la virtù teologale della speranza. È la posizione del vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri e dell’economo don Marco Muratori che ha in carico direttamente la partita, sugli interventi antisismici in tre edifici religiosi diocesani (la Cattedrale e le chiese di Quarto di Sarsina e di Montilgallo di Longiano) che non hanno intercettato i finanziamenti del Pnrr, al pari di tutti gli altri interventi richiesti dalle diocesi romagnole, a differenza di quelle emiliane che hanno incassato fondi per ben 42 progetti.

Una vicenda clamorosa che ha indotto le diocesi romagnole ad inviare una lettera piccata di protesta al Ministero ai Beni culturali e per conoscenza al presidente della Cei cardinale Matteo Maria Zuppi, il quale – è stato reso noto – avrebbe avviato un’opera di mediazione al Ministero qualche giorno prima della caduta del premier Draghi.

Nel frattempo la questione è divenuta un caso politico con la presentazione in consiglio regionale di un ordine del giorno da parte del consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli collegato alla manovra di assestamento, recepito all’unanimità da tutti i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione. Il Ministero dei Beni Culturali viene sollecitato affinché almeno una parte dei 60 progetti presentati dalle diocesi romagnole, nell’ambito dei fondi del Pnrr per la riqualificazione dei luoghi di culto, vengano rivisti, rivalutati e finanziati con risorse adeguate alla valenza, materiale ed immateriale, di tali beni. Nell’ordine del giorno vengono rimarcate "la forte disparità di trattamento con l’Emilia e la ingiustizia della Romagna tagliata fuori dalla ripartizione dei fondi".

"Per l’Emilia i progetti approvati sono invece 42 per un totale di quasi 45 milioni di euro in arrivo dal Pnrr – ha ricordato Pompignoli –. I fondi richiesti dalle diocesi romagnole sarebbero dovuti servire per interventi di restauro, messa in sicurezza e adeguamento antisismico a chiese simbolo del territorio romagnolo come ad esempio la basilica di San Vitale a Ravenna, la cattedrale a Cesena e il Duomo di Forlì. Senza queste risorse, si rischia di dover tenere chiuse alcune chiese importanti o di prevedere un biglietto di ingresso". Non è questo il caso del Duomo di Cesena che presenterebbe una crepa nell’abside ma, da quel che si apprende, non rischia la chiusura.