Paura in via Roversano Famiglie isolate senza corrente elettrica "Non lasciateci soli"

Decine di abitazioni circondate dall’acqua, si vive ai piani superiori. Anziani, malati, studenti e stranieri insieme: "Siamo forti, ce la faremo". .

Paura in via Roversano  Famiglie isolate  senza corrente elettrica  "Non lasciateci soli"

Paura in via Roversano Famiglie isolate senza corrente elettrica "Non lasciateci soli"

di Luca Ravaglia

L’agglomerato di case nella parte a valle di via Roversano è isolato. L’acqua è ovunque, le auto le ha trascinate via la corrente e sulle strade ci si muove solo in gommone. Eppure… Eppure là dietro c’è una strada che poi sfocia nei campi, dove l’acqua forma ancora pantani, dove l’ortica si unisce al fango, dove chi sa dove andare, trova un percorso. Un percorso che arriva alle case di chi in questi giorni non ha una strada da percorrere. In via del Vigneto ci sono una quindicina di famiglie che chiedono aiuto e aspettano i soccorsi. "Stiamo bene – raccontano – ma le cose possono cambiare molto in fretta. Una donna vive in casa obbligata a utilizzare erogatori d’ossigeno. Siamo senza corrente elettrica e la sua autonomia è in costante diminuzione. Dodici ore, più o meno". E’ a letto, dalla strada non si vede, ma è a lei che tutti pensano: "Si rifiuta di lasciare la sua casa, chiede di poter essere aiutata qui. Come? Riportateci la corrente elettrica, o almeno un generatore".

La situazione è drammatica, ma lo spirito resta alto. "L’alluvione ci ha portato fin qui un pacchetto di noccioline trascinato via dagli scaffali del vicino supermercato. E’ lì, lo abbiamo aperto e ce lo mangiamo insieme. Niente complimenti, chi vuole favorire si accomoda". Da un balcone si affaccia una donna e dal basso arrivano tanti sospiri di sollievo: "Stai bene! Ti chiamavamo, non rispondevi". "Per forza, ero sull’altro lato della casa… Dovevate chiamarmi ieri, quando arrivava la piena, con un po’ più di preavviso". Ad avercelo avuto, il preavviso. Gli ultimi a rincasare sono stati quelli che hanno dato l’allarme: "Giusto il tempo di suonare un paio di campanelli e il sentiero per tornare a casa era già allagato. E’ arrivato tutto in un attimo". Manca la corrente elettrica, il che vuol dire che mancano tantissime cose. A partire dalla luce, che al buio, di notte, circondati dall’acqua, si ha davvero tanta paura. I telefoni fissi non funzionano, molti hanno perso pure la connessione internet e i cellulari si scaricano in fretta. "Io il mio lo ho ricaricato accedendo il motore dell’auto, che per fortuna sono riuscita a mettere in salvo più a monte rispetto a dove è arrivata l’acqua. Fatelo anche voi". Il suggerimento è di una ragazza, modi gentili e sguardo di chi non ha alcuna intenzione di arrendersi. "Siamo in tanti in questo piccolo pezzo di città. Ci sono gli studenti universitari fuori sede, famiglie arrivate dall’estero che qui sono ormai di casa e i veterani che in questo luogo ci hanno passato la vita. Siamo forti, prima di tutto di spirito. Passeremo anche questa tempesta. Ma non lasciateci soli".