Cesena, gregge di pecore di un’azienda di Piavola preso di mira dai lupi

Il titolare: "Spariscono tre animali ogni due giorni"

Gianni Loi, titolare dell’impresa agricola familiare ‘Sopramonte’

Gianni Loi, titolare dell’impresa agricola familiare ‘Sopramonte’

Cesena, 15 giugno 2017 - «Non ne possiamo proprio più. In quest’ultimo periodo, ormai non passa giorno che due lupe, che vivono nei boschi qui vicino e che hanno partorito da poco, non prendano di mira il nostro gregge portandosi via tutte le volte qualche pecora o capra». Chi parla è Gianni Loi titolare dell’azienda agricola Sopramonte, che si sviluppa per circa 300 ettari poco distante dall’abitato di Piavola di Mercato Saraceno. Loi poi prosegue: «Le due lupe arrivano in pieno giorno quando il gregge, di circa 1.500 capi tra pecore e capre, è fuori al pascolo, perchè di notte mettiamo dentro gli animali.

Ultimamente ci spariscono in media tre animali ogni due giorni. Per fortuna che gran parte del giorno c’è vicino al gregge qualcuno di noi, che appena vede le lupe comincia a urlare e a fare rumore e così varie volte si riesce a farle fuggire, altrimenti a quest’ora avrebbero dimezzato il gregge».

Gianni Loi, avete i cani da guardia?

«Prima avevamo quattro cani adulti e per i lupi era più difficile aggredire il gregge. Ne riuscivano ad uccidere una cinquantina l’anno. Ma l’anno scorso si era avventurato in mezzo ai pascoli un ciclista, il quale è stato morso da un quattro zampe. Dopo quel fatto li abbiamo dati ad un amico. Adesso invece, che abbiamo soltanto dei cuccioli, i lupi ci hanno fatto fuori una trentina di capi nel giro di venti giorni. Prima agivano di notte, adesso vengono tranquillamente di giorno, anche a soli cinquanta metri dai capannoni dell’allevamento, che è uno dei più grandi della provincia».

Il vostro lavoro diventa quindi sempre più difficile?

«Sì, è vero. Oltre alla battaglia quotidiana contro le aggressione dei lupi, c’è anche quella per farsi ascoltare dalle istituzioni, perché la situazione non è solo nostra mariguarda tutto il comprensorio cesenate. Chiediamo di essere aiutati perché siamo in serie difficoltà. Tutta la nostra famiglia vive grazie all’allevamento. E questi animali lo minacciano sempre di più.