Pellegrini da Cesena a Roma, il Papa infiamma la festa / FOTO e VIDEO

E prima del pontefice ovazione per Morandi

Il Papa e i pellegrini in piazza san Pietro

Il Papa e i pellegrini in piazza san Pietro

Cesena, 22 aprile 2018 - Spicchio di paradiso per i tremila pellegrini della diocesi di Cesena-Sarsina nel cielo terso e i 30 gradi di piazza San Pietro dove hanno ricambiato la visita del 1° ottobre a papa Francesco. Con Gianni Morandi magnifico apripista che ha fatto alzare tutti in piedi. Alle 11, dopo gli arrivi e il passaggio dei controlli di sicurezza, il festoso brusio cede il passo al silenzio, al termine dei primi canti di accompagnamento. Tre testimoni della vita civile ringraziano il papa: il vicesindaco di Cesena Carlo Battistini («Ciao papa, grazie: ci hai richiamato ad essere rivoluzionari riportando la politica al suo legame diretto con la carità»), Liviana Siroli cesenate presidente dell’associazione Volontari della sofferenza senza l’uso delle gambe da 40 anni («Invitandoci alla fede in Gesù, tu Francesco, come ha detto un’amica disabile, metti le ali alle nostre carrozzine») e un operatore sociale bolognese.

Ed ecco che sul sagrato, camicia bianca e chitarra a tracolla, si materializza una sagoma familiare per i 13mila pellegrini: Gianni Morandi che canta Un mondo d’amore, C’era un ragazzo e poi rende omaggio ai cugini corregionali con Romagna mia. Ovazioni dal settore cesenate, minoritario ma rumoroso. Il Gianni nazionale non si fermerebbe, ne canta altre due («Si può dare di piu - dice Morandi - è un bel programma per i cristiani») ma non è il suo concerto e si congeda salutando i prelati disposti sul sagrato. Stringe la mano al vescovo di Cesena-Sarsina Douglas Regattieri che appoggia l’ombrellino parasole bianco e giallo e ricambia sorridendo e parlottando, mentre il sindaco Paolo Lucchi che si sporge strappa un saluto assieme al sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini. 

Ci siamo. Le campane annunciano il papa. Esce in papa-mobile e poi si ferma vicino ai malati tra grida e fazzoletti che sventolano. Sale sul sagrato, monsignor Matteo Zuppi apre l’incontro, il vescovo di Cesena gli si rivolge con affetto filiale: «Non immaginavo una cosa del genere quando decisi di ricambiare la visita. Una sorpresa del Signore. Dopo il suo arrivo a Cesena abbiamo avviato incontri sulla dottrina sociale della chiesa per non disperdere l’invito a non balconare». Papa Francesco si alza tra gli applausi e parla dieci minuti di numero. «Cesenati, mettetevi sulle orme dei vostri papi Pio VI è Pio VII nell’itinerario di santità che è la nostra missione incontrando Gesù». Poi richiama i fondamentali della fede e si raccomanda: «Continuate a pregare per me».  Altro giro, questa volta a piedi, strette di mano e buffetti a bambini e anziani sul sagrato e la mano di Bergoglio che con lo sfondo azzurro e le colonne saluta semplice dalla papa-mobile. La messa con l’altare sul sagrato e il cielo senza una nuvola. Alle 13.30 in perfetto orario officia monsignor Zuppi, omelia di Regattieri che invia a uscire dalla desertificazione spirituale abbandonandosi alla fede, più forte degli umani fallimenti.Concelebrano molti preti diocesani e la corale di Santa Cecilia guida i canti. Alle 15 la piazza sfolla, due ore di svago e di pensieri lieti, prima del ritorno a casa.

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SPECIALE La visita di Papa Francesco a Bologna

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Gianni Morandi con i sindaci di Cesena Paolo Lucchi e di Bagno di Romagna Marco Baccini

 

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