ELIDE GIORDANI
Cronaca

Pestaggio al parco. Muore dopo una settimana, disposta l’autopsia

La compagna di Roberto Donini, deceduto a 58 anni, chiede di far chiarezza sulle cause della tragedia. L’uomo, malato da tempo, è stato colpito con una tenaglia.

Il pronto soccorso dell’ospedale Bufalini (foto di repertorio)

Il pronto soccorso dell’ospedale Bufalini (foto di repertorio)

Una sorpresa che più drammatica di così non avrebbe potuto essere. Va in ospedale a trovare il compagno, ferito in una rissa una settimana prima, e scopre che è morto. Urla, disperazione, sconcerto. Anche perché la vicenda ha contorni offuscati. Il decesso è stato causato dai colpi ricevuti nel corso del pestaggio o ad una malattia preesistente? L’uomo aveva in corso gravi conseguenze dovute ai colpi, che non sono state correttamente rilevate, o i sanitari che si sono premurati di suturargli una larga ferita ad una gamba, e di dimetterlo subito dopo, non potevano accorgersi che qualcos’altro di grave stava per succedergli? Alle domande risponderà la magistratura che ha avviato un’indagine e ha disposto l’autopsia medico legale sul corpo dell’uomo deceduto: Roberto Donini, 58 anni, una persona mite secondo le testimonianze di chi lo conosce bene, pur con un vissuto complicato alle spalle. Nello scontro che si è trasformato in pestaggio lo avrebbe trascinato un egiziano trentenne senza fissa dimora, Tarek Amida Giuma, noto per essere tra quelli che in mancanza di altro dormono sotto al viadotto Kennedy, conosciuto alle forze dell’ordine per furti vari. I fatti hanno preso avvio nella serata del 4 maggio quando Roberto Donini e la convivente Alessia Porcelli di 51 anni, come di consueto, stavano passando la serata nello spazio verde nei pressi del bar Bianco Nero. Tra la donna e l’egiziano, che nel frattempo si è avvicinato alla coppia, scoppia un diverbio a causa del furto di un cellulare appartenente alla Porcelli.

L’uomo non nega il fatto ma tra i due i toni dell’alterco si alzano e l’egiziano spintona Alessia Porcelli fino a farla cadere a terra. A questo punto Roberto Donini interviene in difesa della compagna, ma l’altro è armato di un attrezzo di ferro (una tenaglia usata di solito per tagliare i lucchetti che dovrebbero preservare le biciclette dai furti) con il quale colpisce l’avversario. Donini riporta una larga ferita ad una gamba, e mentre l’egiziano si da alla fuga Alessia Porcelli chiama il 118. Trasportato in ospedale Donini viene preso in cura dai medici che ricuciono la ferita e, non ravvisando altro, lo dimettono con sette giorni di prognosi. Ma l’uomo non sta bene, accusa forti dolori tra fianco e schiena che aumentano nei giorni seguenti, tanto che chiede di essere portato di nuovo in ospedale. Da quel momento la situazione precipita e all’alba di lunedì 12 avviene il decesso. Di cui Alessia Porcelli, il cui nome la identifica come appartenente alla famiglia che discende dai marchesi Romagnoli, non sa nulla fino alla visita mattutina in cui è costretta a prendere atto della tragica conclusione. Donini è morto per le botte ricevuto o per qualcos’altro? La domanda lascia ipotizzare un omicidio.