Piazza della Libertà divide. "Pochi alberi", "No, è bella"

Le reazioni della gente

Piazza della Libertà a Cesena (foto Ravaglia)

Piazza della Libertà a Cesena (foto Ravaglia)

Cesena, 23 maggio 2018 -  PASSEGGIANDO in una piazza della Libertà rinnovata e senza transenne ci si imbatte nei commenti più disparati. E c’è spazio per la metafisica. «Questa piazza sembra un quadro di De Chirico: con le sue mattonelle bianche, i palazzi tutto attorno e i rarissimi passanti». Alessia Tininini dell’agenzia immobiliare Quadrifoglio trova pregi e difetti. «Avrei osato con qualche pianta in più, magari sempreverde, e di certo non avrei costruito i bagni pubblici a lato. Quale bar o ristorante aprirebbe davanti a un bagno?». I commercianti che hanno resistito ai 31 mesi di cantiere (non senza lamentarsi) si dicono fiduciosi: sperano che la zona sia un punto di ritrovo e che aprano locali che attirino le folle. Ma i danni degli ultimi due anni e mezzo non si cancellano. «Abbiamo passato tempi duri – racconta Leopoldo Valpiani della Farmacia dell’Ospedale –, per resistere abbiamo dovuto allungare l’orario da otto a dodici ore giornaliere, saltando il giorno di riposo e riducendo i costi. Intanto venga dentro, che lì fuori si respira l’aria del cantiere». Nella tabaccheria ad angolo, anche Fabrizio Zandoli ha resistito non senza fatica. «Io ero obbligato a stare qui – ci spiega – non potevo spostarmi perché avevo il posto assegnato. Dovrebbero organizzare dei mercati, qualunque cosa che porti gente».

MA PASSEGGIANDO per la piazza non ci si imbatte solo nelle lamentele sussurate dei commercianti. Si incontra anche qualche passante che, evidentemente (lo si capisce dalle sportine), è appena stato a far shopping: «Capisco il disagio generale, ma a me la piazza piace – ci dice Graziella Gallori con tono squillante – certo, un pochino di verde in più sarebbe più accattivante». Con lei anche la figlia, Lucia Lambertini si mostra entusiasta del lavoro finito: «Ho sempre parcheggiato in piazza della Libertà per venire qui – ci dice – ma continuo a fare i miei acquisti in centro anche oggi, sebbene non ci sia più il parcheggio». Attraversata la piazza assolata in tarda mattinata si sente il calore del sole, che si fa quasi insopportabile. Finalmente un po’ d’ombra sotto al porticato, dove resiste un negozio che ha aperto sei mesi dopo l’inizio del cantiere: Apparecchi Acustici. E Francesca Valzania da dietro il bancone non ha dubbi nel dire che «a livello estetico la piazza non mi piace, la pavimentazione d’estate, col calore del sole, diventerà un cemento infuocato. Avrei lasciato una zona di transito per accedere in macchina anche per un tempo breve». Entusiasta del risultato è invece Roberto Antonioli, che abita a pochi metri dalla piazza, perché «per me è stato un sogno che si è realizzato, sono convinto che i negozi e il commercio riprenderanno». Ma c’è chi non l’ha mai pensato e si è trasferito in altra zona. E’ il caso del bar Lanzoni, in piazza della Libertà per oltre 50 anni, ora in via Cavalcavia. «Siamo stati tra gli ultimi ad andare via – ci dice Nubia Martinez –, non ce la facevamo più perché non c’era più passaggio. Il progetto non ci è mai piaciuto».