Campagna pro-vaccini, l'assessore regionale: "Bando regolare"

Continua la polemica sulla borsa assegnata ad Alice Pignatti. Venturi: "Poteva partecipare chiunque"

VINCITRICE La mamma ceseate Alice Pignatti insieme al segretario Pd Matteo Renzi che l’ha incontrata qualche settimana fa

VINCITRICE La mamma ceseate Alice Pignatti insieme al segretario Pd Matteo Renzi che l’ha incontrata qualche settimana fa

Cesena, 21 giugno 2017 - Un bando pubblico per una borsa di studio del valore di 9.216 euro per curare una campagna di sensibilizzazione a favore dei vaccini che richiedeva alcuni requisiti precisi: una laurea al Dams ed esperienza pregressa in campagne pro vaccinazioni. Queste le prerogative volute dall’Ausl Bologna.

Il candidato perfetto? Alice Pignatti, mamma cesenate (di professione art director) che, negli scorsi mesi, con una petizione online grazie alla quale ha raccolto oltre 40mila firme, ha aperto le porte alla legge regionale che rende obbligatorie le vaccinazioni per potersi iscrivere all’asilo ed ha fondato l’associazione ‘Io Vaccino’.

Attività che, qualche settimana fa, le hanno fatto incontrare anche il segretario Pd Matteo Renzi che ha voluto salutarla di persona. Si è rivelata così adatta a ottenere la borsa di studio, Alice Pignatti, che è stata addirittura l’unica a partecipare, sebbene il bando fosse stato regolarmente reso pubblico.

L’assegnazione dei fondi, però, non ha lasciato indifferente il Movimento Cinque Stelle che, nella persona del capogruppo Raffaella Sensoli, ha chiesto prontamente spiegazioni in Regione circa la regolarità del bando: «Non abbiamo niente contro la Pignatti e rimaniamo favorevoli alla diffusione dei vaccini, ma c’è un problema di trasparenza e correttezza da parte della giunta del presidente Bonaccini». E ancora: «Non capiamo cosa abbia a che fare una laurea al Dams con la divulgazione e la comunicazione scientifica. Così si escludono i laureati in Medicina e gli esperti di divulgazione scientifica». In sostanza, secondo la Sensoli: «Il bando sembra essere stato cucito a misura della Pignatti. Ora puntiamo il dito contro questo modo di elargire contributi da parte della giunta regionale che finisce per aumentare ancora di più il grado di sfiducia dei cittadini verso la politica»

Accuse pesanti che hanno fatto scattare la pronta replica da parte dell’assessore regionale alle politiche per la salute Sergio Venturi: «È stata fatta una selezione pubblica, condotta nel pieno rispetto delle norme, che si è conclusa con l’affidamento dell’incarico a una persona dalle competenze professionali riconosciute. Parlare di ‘bando truccato’ è fuori dal mondo, e stiamo già valutando se rispondere nelle sedi competenti».

Continua Venturi: «Abbiamo detto fin dal primo momento che avremmo condotto campagne di informazione e comunicazione verso le famiglie, ed è quello che stiamo facendo. In merito al progetto portato avanti dall’Ausl di Bologna, abbiamo chiesto iniziative di comunicazioni innovative e creative, capaci di arrivare ai cittadini e alle famiglie, e i requisiti richiesti sono stati ritenuti quelli più adeguati, tanto che la scelta è ricaduta su una persona capace e nota per il suo impegno sul fronte delle vaccinazioni pediatriche».

Nessun bando chiuso, insomma, secondo Venturi che aggiunge: «Avrebbero potuto partecipare centinaia di persone. Gli atti relativi alla procedura svolta sono pubblici e a disposizione di chiunque. Per noi il rispetto delle regole viene al primo posto».

L’assessore conclude la sua replica con un riferimento alle accuse e le offese che si sono riversate sul web contro Alice Pignatti: «Le strumentalizzazioni le lasciamo ad altri, anche se bisognerebbe evitare di oltrepassare limiti, finendo per per sfociare in attacchi alle persone del tutto fuori luogo».