Polemiche e veleni dopo la manifestazione

Zammarchi (Cesena 2024) attacca Centro anch’io: "Giù la maschera, siete di destra". L’ira di Faggiotto: "Rozzo tentativo di politicizzarci"

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di Andrea Alessandrini

Galeotta fu la manifestazione di Centro Anch’io, l’associazione di parte dei commercianti e residenti del centro tenutasi giovedì in piazza del Popolo contro i tagli al lavoro del Dpcm del Governo. È l’ex assessore (subentrato) al commercio della giunta Lucchi II, Stefano Zammarchi (Cesena 2024, partito di maggioranza rappresentato in giunta dal vicesindaco Christian Castorri) ad attaccare i promotori: "È caduta la maschera del comitato che riunisce parte degli esercenti del centro storico, sconfessando l’appartenenza apartitica tanto sventolata nel corso degli ultimi anni".

"Il Comitato Centro Anch’io – prosegue Zammarchi – ha confermato, tramite il presidente (Fabrizio Faggiotto ndr), l’appartenenza politica a tutto quello che non si rispecchia in partiti e movimenti civici di centro-sinistra. La gestione della manifestazione lo dimostra. Perché non ci si è preoccupati di allontanare dalla piazza tutte le forze politiche che, con cartelli ed esponenti dislocati in mezzo ai manifestanti, hanno messo la firma sull’evento?". Subitanea la replica di Centro Anch’io. "Il rozzo tentativo di Zammarchi di politicizzare per conto della sua lista di appartenenza la nostra associazione di promozione sociale – e non comitato come egli dichiara – è un’offesa bella e buona – replicano i promotori dell’iniziativa – a tutto il gruppo eterogeneo ed indipendente dei suoi iscritti".

A reagire sono anche i consiglieri della Lega. "Che film ha visto Zammarchi? Nessuna delle numerose forze politiche presenti aveva simboli, bandiere o cartelli identificativi, quello di Zammarchi è un attacco politico scomposto e strumentale contro la Lega, per distogliere l’attenzione dalla contestazione al sindaco Enzo Lattuca, provocata dallo stesso sindaco con i suoi fervorini come si evince chiaramente dalle riprese che girano sui social". I leghisti prendono di mira il sindaco, reo per loro di "non essere venuto meno al solito copione supponente del ‘o siete con me o siete contro di me’, che ammaestra la gente e ammonisce gli indisciplinati. E la piazza che stava manifestando per la propria sopravvivenza - proseguono – non a torto ha reagito fischiando, ma sempre molto civilmente".

Qualcuno si è chiesto come mai la manifestazione non abbia visto coinvolte in prima persona le organizzazioni Confcommercio e Confesercenti.

"Noi siamo ogni giorno coinvolti in prima persona per tutelare le imprese in mille modalità – afferma il presidente di Confcommercio Augusto Patrignani –. La Fipe a tutela dei pubblici esercizi ha manifestato con ventidue nostri imprenditori in piazza Maggiore a Bologna. Il Dpcm è inaccettabile perché toglie il diritto al lavoro a chi ha rispettato i protocolli. Lo abbiamo detto e ridetto, ma Confcommercio da settant’anni è abituata a fare proposte per risolvere i problemi.Comunque eravamo presenti alla manifestazione perché dove sono nostri imprenditori non non possiamo non essere".

"Non siamo stati invitati alla manifestazione – afferma dal canto suo il segretario di Confesercenti Graziano Gozi –, ma eravamo ugualmente tra i parteipianti. Il Dpcm è inaccettabile nel merito e nel metodo, dopo che le imprese hanno investito risorse per rispettare i protocolli. In ogni caso ad avere forza sono le iniziative unitarie, e ciò vale anche per il futuro visto he lo scenario si è aggravato e la convvienza con la pandemia si potrebbe prolungare per tutto il 2021. Comune e Regione sono interlocutori fondamentali per ottenere risposte alle esigenze drammatiche di sostegno che pubblici esercizi e imprese commercialistanno manifestando".