Polizze sanitarie, gli albergatori fanno causa

Procedimento legale degli imprenditori che si erano assicurati contro perdite di fatturato. Altri invece sono già stati risarciti.

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di Paolo Morelli

Saranno costretti a ricorrere al tribunale per far valere i loro diritti cinque albergatori di Cesenatico e Gatteo Mare che avevano stipulato una polizza assicurativa per tutelarsi in caso di perdita di fatturato. Infatti la compagnia Itas Mutua con la quale sono assicurati (quando sottoscrissero la polizza era convenzionata con l’associazione di albergatori Adac) ha rifiutato il pagamento del risarcimento nonostante la polizza prevedesse il danno per motivi sanitari, e non si è neppure presentata all’incontro di mediazione (tentativo obbligatorio prima di intraprendere una causa civile). "Dovremo andare in tribunale e questa è una bella seccatura - ci ha detto Ubaldo Maraldi dell’Hotel Giulietta e Romeo di Cesenatico Ponente - perché la situazione è molto difficile: abbiamo avuto una perdita ingente a causa della ritardata apertura e della scarsa clientela, mentre abbiamo costi supplementari per rispettare le norme anti-Covid. I soldi ci servirebbero adesso, non quando arriveranno alla fine della causa, con i tempi della giustizia italiana".

Altri albergatori, invece, sono già stati liquidati: sono quelli che avevano stipulato le polizze con le compagnie Sara e Italiana Assicurazioni attraverso il broker assicurativo Golinucci di Cesena che aveva inserito tra le clausole della polizza anche l’annullamento delle prenotazioni a causa della pandemia. Tra questi il primo ad aver incassato il risarcimento è Gianfranco Manuzzi dello storico Hotel Internazionale, uno dei più noti a Cesenatico perché fu aperto e gestito fino al 1990 da Giorgio Ghezzi, indimenticato portiere che per sette anni, dal 1951 al 1958, difese la maglia dell’Inter e chiamò l’albergo col nome della squadra che gli aveva dato fama e soldi. "Devo riconoscere che l’assicurazione si è comportata bene - dice Gianfranco Manuzzi che insieme alla famiglia rilevò l’Internazionale nel 1994 dalle figlie di Giorgio Ghezzi, scomparso quattro anni prima - anche perché la polizza era stata ben strutturata dal nostro broker Paolo Golinucci. Abbiamo aperto il 12 giugno, un mese dopo i nostri programmi, e il risarcimento che ci è stato riconosciuto copre quasi interamente il margine che avremmo potuto avere lavorando come negli anni scorsi". Come sta andando la stagione? "Per quel che abbiamo passato va abbastanza bene, meglio di quello che ci aspettavamo. In giugno abbiamo lavorato poco, è stata una rimessa ma era giusto aprire. Luglio invece è andata meglio del previsto, anche agosto sta andando abbastanza bene, e abbiamo prenotazioni anche dopo Ferragosto. Se continua così sarà una stagione positiva. I clienti si adattano senza tanti problemi alle restrizioni che abbiamo dovuto adottare, speriamo che il virus non si diffonda più di così e che presto si trovi il vaccino e la cura efficaci, perché io ho un sogno da realizzare...".

"Mi piacerebbe – svela Manuzzi – riportare il Peccato Veniale, storico locale ricavato sotto l’albergo, allo splendore al quale l’aveva portato GIorgio Ghezzi: jazz, cabaret, possibilità di conoscersi e parlare senza musica assordante nelle orecchie. Nel 2015 ero già pronto, ma l’alluvione ha portato via tutto. Ma il sogno no, quello c’è ancora, e il dopo-Covid potrebbe essere la volta buona".