Pollini scrive di scienza, o quasi

Il direttore del Bonci sabato nel foyer presenterà il suo volume ’Alla ricerca della madre perduta’

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di Raffaella Candoli

Congedandosi dal Bonci per pensionamento, il direttore Franco Pollini aggiunge un prezioso contributo al proprio carnet di pubblicazioni che hanno il teatro e la scrittura teatrale quale soggetto privilegiato. L’autore pubblica infatti, la terza raccolta di propria drammaturgia di argomento scientifico, intitolandola ’Alla ricerca della madre perduta’, che presenterà sabato alle 17, nel foyer del teatro cittadino che dirige dal 1986, prima per il settore cultura del comune, poi per Ert. Il testo è stato preceduto da ’L’Arca di Gödel’ del 2015 e ’Margrethe e la bomba’ del 2018, unendo in Pollini la formazione in logica e filosofia con l’impegno professionale e utilizzando ’il sensibile teatrale per dibattere profondi argomenti scientifici e realizzare sul palcoscenico un laboratorio di sperimentazione’. Il volume e la presentazione sono dedicati alla memoria di Giuliano Scabia, regista e autore, di cui ricorre sabato il primo anniversario della scomparsa. Parteciperanno studiosi di fama quali Marino Biondi, Maria Luisa Dalla Chiara, università di Firenze, Vincenzo Fano, università di Urbino, Gabriele Marchesini, regista, Margherita Melani, nuova fondazione Rossana e Carlo Pedretti, Sara Taglialagamba, Gino Tarozzi, università di Urbino. L’assessore alla cultura Carlo Verona introdurrà l’incontro. Scabia ha avuto un rapporto speciale con il Bonci, uno dei luoghi più attenti alla sperimentazione teatrale in Italia: da ricordare le ripetute presenze di Carmelo Bene e Dario Fo. Il suo ’Scontri generazionali’ fu il primo spettacolo nell’ottobre 1970, a inaugurare la nuova gestione comunale, dopo i vent’anni di Eti. "Una rappresentazione - afferma Franco Pollini -, simbolo delle nuove direzioni che il teatro italiano stava cercando. Lo spettacolo creò un dibattito acceso e grande un’attenzione da parte del pubblico". L’attore Gabriele Marchesini leggerà qualche pagina tratta da un suo testo teatrale, mentre il cesenate Marino Biondi tratteggerà la figura del grande scrittore. Il volume di Pollini celebra anche il 90esimo anniversario del teorema di incompletezza di Kurt Gödel, e presenta due nuove drammaturgie "ciascuna - spiega l’autore -, con l’intento di condurre il lettore e lo spettatore in un viaggio nei meandri della ricerca". Le guide sono donne e uomini di scienza, di epoche diverse e qui convenuti per discutere le fondamenta del loro operare, che vengono richiamati nel corso della rappresentazione, in uno schema che richiama il Decameron di Boccaccio. I testi hanno conclusioni spiazzanti che segnano il confine tra il vero della realtà e il verosimile del teatro".