
Antonio Cabrini campione del mondo con la Nazionale di Bearzot nel 1982
Un riconoscimento di assoluto prestigio a livello nazionale, il premio Azeglio Vicini ormai ha uno spessore consolidato e viene assegnato ogni anno allo sportivo che ha rispecchiato quei valori di correttezza, competenza e amore per la maglia azzurra che furono tipici dell’ex ct scomparso nel gennaio 2018. Verrà consegnato ad Antonio Cabrini venerdì alle 20.15 al Grand Hotel Da Vinci a Cesenatico dal Panathlon Club Cesena, il sodalizio del quale Azeglio era presidente onorario. Cabrini è stato uno dei ragazzi di Vicini, cresciuto con lui nell’Under 21 poi insieme nella nazionale maggiore anche nel periodo di Bearzot. Se Vicini è stato un esempio di educatore e allenatore, Cabrini lo ricorda come correttezza e valori. L’albo d’oro di tale premio è di grande spessore per una manifestazione iniziata e voluta dal Panathlon Club Cesena e dal presidente Dionigio Dionigi (fraterno amico dell’ex ct) già nel giugno 2018 pochi mesi dopo la scomparsa dell’allenatore. Il nome di Cabrini si va ad aggiungere a quelli di Marco Tardelli, Fabio Capello, Paolo Maldini, Giuseppe Bergomi, Franco Baresi, Roberto Donadoni e Giancarlo Antognoni. La serata sarà condotta come tradizione dal giornalista Giorgio Martino. Cabrini ha caratterizzato un’epoca, un campione in campo e ammiratissimo anche dal pubblico femminile per il suo aspetto. Cresciuto nella Cremonese, lanciato nell’Atalanta ha collezionato 440 presenze e 52 reti in 13 stagioni alla Juventus per concludere poi la carriera al Bologna. Campione del mondo con la nazionale di Bearzot nel 1982 in Spagna (della quale Vicini era nello staff tecnico) con gli azzurri ha collezionato 73 presenze (9 reti) tra il 1978 e il 1987. Con la Juve ha vinto 6 scudetti, 2 Coppe Italia e le maggiori competizioni Uefa. Da tre anni fa parte dell’Hall of Fame del calcio italiano.