Influenza e Covid: preoccupa il tandem tra i virus

I contagi hanno ripreso a crescere, anche se per ora la situazione nei reparti ospedalieri è sotto controllo. L’Ausl: "Massima prudenza"

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di Elide Giordani

Con la stagione fredda che bussa alle porte l’attenzione nei confronti della diffusione del contagio da covid si fa più tesa. Preoccupa l’escalation che sta mettendo in ginocchio altri Paesi. E preoccupa anche l’eventuale tandem tra covid e influenza, l’epidemia stagionale di cui si sta già occupando InfluNet, il sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità. Una preoccupazione non infondata, benché nel territorio cesenate e romagnolo i dati siano solo in leggera crescita. Secondo il bollettino settimanale dell’Asl, nella settimana tra l’11 e il 17 ottobre, si sono registrate 622 positività (2,4 per cento) su un totale di 25.908 tamponi. Una percentuale, dunque, che evidenzia come il virus continui nella sua condizione endemica che ci costringerà ad una convivenza lunga e fastidiosa. Intanto c’è da prendere atto che rispetto alla settimana precedente, tra l’11 e il 17, si è registrato un lieve aumento dei nuovi casi in termini assoluti, più 55. La tabella del bollettino che meglio di altre rende, anche visivamente, l’andamento dei contagi è quella che mostra l’incidenza dei nuovi casi per 100 mila abitanti nei 7 giorni considerati: Cesena e Valle Savio evidenziano il tasso più basso, 21 ogni 100 mila, il più alto è Faenza con 118 casi.

Secondo uno studio del Cnr, tuttavia, la nostra provincia, negli ultimi sette giorni (che non coincidono con la settimana tra l’11 e il 17 presa in esame dal bollettino) ha registrato un incremento di casi di Covid (40) al terzo posto tra quelle dove i contagi sono cresciuti più del 20 per cento, dopo Trieste e Vibo Valentia.

Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid, però, ci pone nel livello verde 2, ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive del 70 per cento della capacità ricettiva. In totale sono ricoverati 58 pazienti, di cui 5 in terapia intensiva. "I dati settimanali - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna - seppur ci consegnano un lieve incremento di contagi confermano una situazione tutto sommata confortante, considerato che il numero dei ricoveri e delle terapie intensive resta contenuto. Ma sappiamo che la situazione potrebbe anche cambiare, visto che con la stagione fredda il virus potrebbe rialzare la testa. Oltre al covid, inoltre, è arrivato il momento di attrezzarci anche contro la circolazione del virus influenzale". Il 25 ottobre anche in Romagna parte la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale riservata, in questa fase, agli ultra 75enni, alle persone con fragilità e a chi svolge ruoli sociali. Dal 15 novembre toccherà a chi ha più di 65 anni. "In questo contesto - rimarca il direttore sanitario Altini - la somministrazione del vaccino antinfluenzale è doppiamente importante: per ridurre le complicazioni legate all’influenza e, di conseguenza gli accessi al Pronto Soccorso, ma anche per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra covid e influenza. Continuiamo quindi tutti a mantenere alta l’attenzione. Le raccomandazioni restano sempre le stesse: vaccinarsi e adottare le misure che ormai tutti conosciamo, distanziamento ed uso delle mascherine. In questo momento è più che importante che mai".

Rincuora la tabella relativa alle vaccinazioni nei 14 comuni del nostro comprensorio. Gli ultra80enni sono vaccinati al 99%. la fascia 70-79 anni al 93%, i 60-69enni all’88%, i 50-59enni all’83%. Tocca punte del 70 per cento la fascia dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni. Manca, invece, un 25 per cento di residenti cesenati tra i 30 e i 49 anni, quelli che meno di altri si sono sottoposti all’iniezione. Sorprendente il numero degli operatori sanitari sospesi in tutto l’ambito della Romagna poiché restii alla vaccinazione: 15 dirigenti, 150 operatori di reparto e 20 medici convenzionati.