Cesena, processo ai vertici Carisp. Assolti tutti gli imputati

La sentenza di primo grado, letta alle 19.15, è stata accolta dal grido ‘Vergogna’ del pubblico

A sinistra Germano Lucchi e Adriano Gentili, rispettivamenteex presidenteed ex direttore generale

A sinistra Germano Lucchi e Adriano Gentili, rispettivamenteex presidenteed ex direttore generale

Cesenatico, 14 novembre 2018 - Quando il presidente del collegio giudicante Giovanni Trerè ha pronunciato le parole “visto l’articolo 530 del codice di procedura penale...” si è sentito un brusio levarsi dalla zona riservata al pubblico dellì’aula della corte d’assise. Ma quando ha completato la frase dicendo “assolve gli imputati” il brusio si è trasformato in un grido: “Vergogna, vergogna, vergogna”. Ci sono stati alcuni minuti di tensione, ma l’agitazione si è presto placata anche per la presenza dei carabinieri.

L’udienza di ieri, conclusa con l’assoluzione ‘perché il fatto non sussiste’ dei vertici della Cassa di Risparmio ha visto la partecipazione di una cinquantina di risparmiatori del comitato guidato da Davide Fabbri e Franco Faberi che invece avevano praticamente disertato le precedenti dodici.

Il pubblico ministero Francesca Rago aveva chiesto la condanna dell’ex presidente Germano Lucchi e dell’ex direttore generale Adriano Gentili a un anno e dieci mesi di reclusione, a un anno e tre mesi degli altri imputati (gli ex consiglieri Giovanni Maria Boldrini, Francesco Carugati, Pier Angelo Giannessi, Mario Riciputi e Giovanni Tampieri, e gli ex membri del collegio dei sindaci Vincenzo Minzoni e Luigi Zacchini) mentre per la Cassa di Risparmio aveva chiesto la condanna a una sanzione pecuniaria pari a 300 quote.

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Il collegio giudicante formato dal presidente Giovanni Trerè (all’ultimo processo a Forlì dopo 15 anni di permanenza, da domani prenderà servizio ad Ancona come presidente di sezione della corte d’appello) Marco De Leva e Dora Zambelli, si era ritirato in camera di consiglio alle 17 dopo aver ascoltato le arringhe difensive degli avvocati Alessandro Melchionda, Luca Sirotti, Giovanni Scudellari, Marco Martines e Nicola Santi. In particolare Melchionda, che difende la Cassa di Risparmio, e Nicola Santi, che difende Luigi Zacchini, membro del collegio sindacale, si sono soffermati sul mancato superamento della soglia di punibilità del 10% per il falso in bilancio, argomento che ha causato il proscioglimento degli imputati nell’analogo processo relativo alla Cassa di Risparmio di Rimini e in un caso simile a Bologna.

Martines, Scudellari e Sirotti, che difendono la maggior parte degli altri imputati, hanno invece affrontato con decisione le questioni relative al bilancio relativo all’esercizio 2012, in particolare l’accantonamento di 10 milioni di euro legato alle difficoltà finanziarie del gruppo immobiliare Isoldi. Per conoscere cosa abbia convinto i giudici ad assolvere tutti gli imputati sarà necessario attendere 90 giorni, il termine entro il quale sarà depositata la sentenza.