Cesena, processo Sapro, sfileranno una cinquantina di testimoni

Fissate le prossime 4 udienze, sentenza attesa a primavera

Una pattuglia della Guardia di finanza davanti a un’area di proprietà della Sapro

Una pattuglia della Guardia di finanza davanti a un’area di proprietà della Sapro

Cesena, 14 novembre 2017 - Arriverà entro la prossima primavera la sentenza di primo grado del processo Sapro, che vede 22 personaggi di spicco del mondo politico e imprenditoriale imputati di bancarotta fraudolenta per il fallimento della finanziaria che era stata creata degli enti locali della nostra provincia per favorire gli insediamenti produttivi, ma che nel 2010 alzò bandiera bianca quando le banche smisero di erogare finanziamenti a causa del perdurare della crisi immobiliare ed economica mondiale, e visto che l’indebitamento aveva superato i 110 milioni di euro, che praticamente equivalevano al valore dell’intero patrimonio della società.

Secondo l’accusa a far fallire la società, che acquisiva aree agricole che poi i comuni soci avrebbero trasformato in aree produttive modificando la destinazione d’uso urbanistica, e realizzava le opere di urbanizzazione (viabilità, parcheggi, servizi fognari, infrastrutture per l’informatica e l’energia...), non fu solo la crisi immobiliare, ma la gestione non corretta: le aree venivano acquistate a pezzi superiori a quelli di mercato utilizzando stratagemmi come il risarcimento del ‘danno biologico’, e il valore delle aree invendute veniva gonfiato per coprire le perdite.

Nell'udienza di ieri mattina il pubblico ministro Filippo Santangelo e la nutrita schiera degli avvocati della difesa, su indicazione del presidente del collegio giudicante Giovanni Trerè, hanno raggiunto un accordo per dare un taglio superiore del 50 per cento alla lista dei testimoni: ne saranno ascoltati una cinquantina, equamente divisi tra accusa e difesa.

Sono già state fissate le prossime quattro udienze: lunedì 27 novembre, martedì 5 dicembre (solo pomeriggio), lunedì 11 dicembre e lunedì 8 gennaio. Le prime due udienze saranno dedicate ai 24 testi della pubblica accusa, la terza e la quarta alle deposizioni degli imputati: molti hanno già preannunciato l’intenzione di sottoporsi all’esame delle parti o di fare una dichiarazione spontanea, il che contente di non rispondere ad alcuna domanda da parte dei giudici, del pubblico ministero, degli avvocati della difesa e di parte civile.

Nel giro di un altro paio di udienze dovrebbero esaurirsi anche i testimoni della difesa, poi ci saranno la requisitoria del pubblico ministero e le arringhe dell’avvocato di parte civile, che rappresenta il curatore fallimentare Italo Bruno Vergallo di Milano, e quelle degli avvocati difensori. Prima della fine del processo, inoltre i giudici del Tribunale dovranno sciogliere la riserva sulla richiesta presentata da numerosi avvocati della difesa di valutare il reato di false comunicazioni sociali sulla base della nuova normativa del 2015.

È probabile che sulle decisioni dei giudici pesi la perizia tecnica di Mattia Berti, nominato consulente tecnico d’ufficio dal giudice del tribunale delle imprese Daria Sbariscia, già depositata nel processo civile e acquisita anche in quello penale, che differenzia le posizioni degli imputati a seconda del periodo in cui hanno avuto a che fare con Sapro, del ruolo ricoperto e delle operazioni nelle quali hanno avuto un ruolo determinante.