Cesenatico, "ansia, panico e depressione si possono curare in spiaggia"

Barbara Prampolini lancia un servizio di aiuto

SCRITTRICE Barbara Prampolini, presidente dell’associazione Onlus ‘Pronto intervento panico’

SCRITTRICE Barbara Prampolini, presidente dell’associazione Onlus ‘Pronto intervento panico’

Cesenatico, 13 giugno 2017 - A Cesenatico sbarca l’associazione ‘Pronto intervento panico’ (Pip), la Onlus che si occupa di aiutare le persone che soffrono di malattie e disturbi quali ansia, panico e depressione, con particolare attenzione al benessere psicofisico. È questa una delle principali novità che la spiaggia cesenaticense propone questa estate, un servizio in più da offrire ai turisti ed ai residenti, su disturbi purtroppo dilaganti tra giovani e adulti. Anche la bellezza estetica passa attraverso il benessere psico-fisico, come spiega Barbara Prampolini, avvocato di formazione, autrice del libro «Panico – la sconfitta del mostro», da anni impegnata nella Onlus che ha fondato nel 2011 in provincia di Modena, di cui è presidente e che oggi ha deciso di offrire la sua presenza al Bagno Florida 66 di Cesenatico per tutta la stagione.

Ma cos’è il panico? «Innanzitutto è una grande fortuna non conoscerlo; per restare su un tema di attualità possiamo dire che è differente dalla paura, quindi, ad esempio, è sbagliato associare il panico alle reazioni che hanno provocato tanti feriti a Torino. Il panico è qualcosa che sconvolge e irrompe nella vita di una persona, presentandosi con sintomi concomitanti quali il battito accelerato, sudorazione, fame d’aria e vertigini. Molte persone in preda ad attacchi di panico spesso si precipitano al pronto soccorso o fanno ricorso al 118 convinte di essere in procinto di morire o di avere un infarto. Il panico è una vera e propria malattia che simula, in estrema sintesi, una reazione di paura (che sarebbe una emozione sana in presenza di un pericolo concreto), in assenza tuttavia proprio del pericolo concreto. Gli esperti neurologi e psichiatri, parlano di una bugia del cervello, in quanto trasmette informazioni sbagliate e l’allerta scatta in assenza di una giusta causa».

Cosa occorre fare quando si avvertono questi disturbi? «Il primo alleato è il tempo. Un intervento tempestivo può fare la differenza. E’ fondamentale rivolgersi ad uno psichiatra o neurologo esperto, il quale dopo una accurata diagnosi potrà prescrivere una adeguata terapia farmacologica e può suggerire una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Molto importante poi è svolgere con regolarità attività fisica di tipo aerobico; una camminata a passo svelto di una quarantina di minuti al giorno è efficace, perché consente il rilascio di sostanze che il nostro cervello produce e sono come dei farmaci naturali».

Quali sono le cause del panico? «Il panico nasce da una predisposizione genetica, a cui spesso sono associate anche fobie diverse quali claustrofobia e agorafobia. E’ bene ricordare, soprattutto ai giovani, che anche l’uso di droghe può rivelarsi fatale. Molti scoprono dopo aver fumato il primo spinello tra amici di essere predisposti, perché poco dopo diventano vittime del loro primo attacco di panico. Per questo è importante una corretta informazione sulle conseguenze delle droghe sul cervello, in particolare quando questo non è ancora completamente formato».

Oltre a rivolgersi ad uno specialista cosa possiamo fare per prevenire il panico? «Avere uno stile di vita equilibrato; una vita sana è sempre utile, quindi consumare in misura limitata sostanze eccitanti quali caffè e te, non fumare e praticare regolare attività fisica può aiutare molto a vivere meglio essendo ansiosi. Poi esistono tante discipline che possono coadiuvare il benessere, come lo yoga e gli esercizi di respirazione».