Prostituzione a Cesenatico: denunciati 'tassista' e guardia del corpo di una lucciola

Il primo è un forlivese 60enne che accompagnava la ragazza sulla statale Adriatica, il secondo un 39enne albanese: la donna si sentiva minacciata da alcuni clienti

Cesenatico, 23 novembre 2022 - Parte dalla polizia locale di Cesenatico una delle iniziative per contrastare lo sfruttamento della prostituzione. Gli agenti in forza alla centrale, coordinati dal comandante Edoardo Turci, hanno infatti portato a termine una complessa e delicata indagine, che ha consentito di denunciare a piede libero due persone, accusate del reato di favoreggiamento della prostituzione.

Prostituzione, foto generica
Prostituzione, foto generica

Tutto è partito dalle segnalazioni di alcuni cittadini, in base alle quali gli agenti hanno effettuato vari appostamenti nella zona di Ponente, dove in un appartamento in affitto, si prostituiva una donna di 29 anni di nazionalità albanese ma da diverso tempo trasferitasi in Italia. C’era un continuo via vai e la donna era stata notata spesso in compagnia di un uomo di 60 anni residente nel forlivese, che la accompagnava con la sua auto. Questi movimenti erano diventati una consuetudine quotidiana, che avevano notato i residenti e non erano passati inosservati alle pattuglie dei vigili.

La stessa donna, una mora vestita con abiti succinti, oltre a lavorare nell’appartamento che aveva affittato e arredato con un grande letto matrimoniale con attorno luci soffuse, veniva accompagnata a prostituirsi anche sulla Statale Adriatica vicino a un distributore di carburanti, sempre a Cesenatico. A seconda del tipo di prestazione, il compenso che richiedeva ai clienti variava dai 70 ai 100 euro.

L’operazione è scattata l’altro giorno, quando uno degli agenti si è finto cliente e dopo un contatto telefonico è entrato nell’appartamento indossando abiti civili, ma si è immediatamente qualificato mostrando il tesserino di appartenenza alla Polizia locale. L’agente ha notato la presenza nell’appartamento di un altro uomo, un 39enne di nazionalità albanese, che è stato poi identificato. Riguardo la sua presenza, la prostituta ha dichiarato che, essendo stata in precedenza aggredita e minacciata da alcuni clienti, l’aveva fatto giungere appositamente dall’Albania perché le facesse da guardia del corpo mentre si appartava coi clienti.

Sul posto sono intervenuti altri uomini del comando, per controllare la situazione e redigere gli atti, il verbale di identificazione e la nomina del difensore per il reato di favoreggiamento della prostituzione.

Ad essere denunciati sono stati il 60enne residente vicino a Forlì e l’albanese 39enne, i quali presto saranno chiamati dalla Procura della Repubblica di Forlì-Cesena dove è stato aperto un fascicolo. Il 60enne ha ammesso di essere amico della prostituta e di essere stato disposto ad accompagnarla sul posto di lavoro e renderle altri favori, ma ha dichiarato di non essere a conoscenza che l’abituale accompagnamento con la propria autovettura di una donna nel luogo in cui essa si prostituisce, costituisce un reato, mentre il 39enne ha dichiarato di essere la guardia del corpo della donna.