Quarta dose, l’Ausl ha convocato cinquemila pazienti ‘fragili’

Un messaggino telefonico per ricordare la possibilità della somministrazione senza prenotazione

Caro virus, di te non ci fidiamo. Se sarai ancora tra noi in autunno nessuno lo può dire ma intanto con una quarta dose di vaccino ti sbarriamo il passo verso chi è più fragile e più facilmente può diventare una tua preda.

E’ questo il messaggio del prosieguo della campagna vaccinale partita il 1° marzo e riservata a chi ha problematiche di salute che, associate al coronavirus, potrebbero rivelarsi letali. L’attenzione sulla pandemia da Covid-19 si sta lentamente dissolvendo, non solo perché l’attenzione generale è spasmodicamente rivolta al conflitto in Ucraina, ma perché i contagi sono in continua contrazione mentre si conferma veloce anche la discesa dei ricoveri.

La campagna per la somministrazione della quarta dose del vaccino anti Covid nei territori dell’Asl Romagna è partita con l’invio dei primi 5 mila messaggi telefonici che ricordano alle persone che rientrano nell’ apposito elenco che c’è la possibilità di sottoporti alla quarta inoculazione del vaccino semplicemente presentandosi agli hub vaccinali. Somministrazioni a libero accesso, dunque, e ieri erano già una ventina le persone che vi si sono sottoposte.

Per chi non avesse la possibilità di spostarsi è prevista una semplice trafila che passa dai medici di medicina generale.

Una volta coinvolti, i medici di famiglia, che hanno già l’elenco dei loro pazienti considerati fragili, fanno la segnalazione all’Asl che a sua volta delega alla vaccinazione a domicilio l’equipe infermieristica appositamente organizzata.

In tutta la regione Emilia-Romagna i cosiddetti fragili sono 53 mila (900 mila in tutta Italia) calcolando chi ha dai 12 anni in su. Si tratta di persone che abbiano già ricevuto le tre dosi di ordinanza da almeno 4 mesi (120 giorni) e che si trovano in condizioni di immunodepressione.

Queste persone non devono fare altro che attendere la convocazione dell’Autorità sanitaria locale. Il vaccino inoculato sarà Pfizer o Moderna.

Frattanto da oggi, su prenotazione, nell’Asl Romagna si procederà alle vaccinazioni con Novavax, il nuovo farmaco che dovrebbe convincere i renitenti. La sua caratteristica infatti è quella di non contenere mRNA ma la proteina spike di SARS-CoV-2, assieme ad una sostanza adiuvante che permette di potenziare la risposta del sistema immunitario all’antigene e solitamente di aumentare anche la durata di protezione.

In Emilia-Romagna ne sono arrivate fino ad oggi 74.500 dosi (745 scatole da 100 dosi ciascuna). Per Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini sono disponibili 23 mila dosi che dovrebbero bastare per la prima tornata di vaccini.

Il Novavax, come indicato nella circolare del ministero della Salute, è destinato esclusivamente alle persone dai 18 anni in su non vaccinate, che quindi non abbiano ancora iniziato il ciclo primario.

Come per le altre tipologie di vaccino, è prevista la somministrazione di due dosi a distanza l’una dall’altra di 21 giorni. Non è adatto al booster.

Elide Giordani