"Quasi 3 anni per la plastica al seno"

"Le liste d’attesa sono un problema effettivo, qui come altrove, ma in Romagna, è meno critico che nel resto della regione e dell’Italia. Ma le risorse siano limitate. Sono i politici che hanno l’onere e il dovere di finanziare i servizi pubblici, noi di amministrarle". Lo dice il direttore generale dell’Asl Carradori ma c’è chi il disagio lo vive sulla propria pelle. "Sono due anni e mezzo che aspetto la plastica al seno dopo un’operazione chirurgica di rimozione di un tumore mammario" afferma una cesenate di 63 anni che dall’operazione in poi vive con un espansore. "Mi hanno chiamato proprio oggi (ieri. Ndr) per fissare un appuntamento ma mi è stata sconsigliata poiché soffro di problematiche della pelle che con il caldo e il sole potrebbero complicarsi. E così finirò per avere un seno nuovo solo a tre anni di attesa". Un’attesa tutt’altro che serena. "Non è facile vivere con un espansore - afferma la signora -, non posso dormire sul fianco dove mi è stato collocato, non posso fare ginnastica e piegarmi troppo all’indietro, devo evitare l’acqua calda e le terme che abbiano una certa temperatura, se vado al mare devo evitare il sole e il costume nero. In caso di surriscaldamento della valvola metallica, attraverso la quale è stata infiltrata l’acqua fisiologica, potrei subire delle bruciature".

e.g.