Quercetina ai lavoratori per proteggerli

L’iniziativa è stata presa dall’Orogel che mette gratuitamente a disposizione di tutti i dipendenti confezioni di integratori

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di Paolo Morelli

La pandemia da Covid-19 può essere l’occasione per le aziende per dimostrare che i dipendenti sono un bene da tutelare. L’Orogel, per esempio, ha messo in campo alcune iniziative per contrastare la diffusione del virus e agevolare chi ha bisogno di sapere rapidamente se sia stato contagiato dal virus oppure no. Queste iniziative, ovviamente, si aggiungono alle misure prese per limitare la possibilità di contagio durante il lavoro come l’adozione di pannelli in plexigras o altro materiale per isolare le postazioni di lavoro, l’adozione di dispositivi di protezione individuale e l’igienizzazione degli ambienti, dell’aria e degli indumenti utilizzati durante il lavoro.

In accordo col medico del lavoro aziendale, il dottor Vincenzo Musumeci, direttore sanitario del laboratorio analisi e poliambulatorio Ismac di Gatteo, Orogel ha messo gratuitamente a disposizione di tutti i dipendenti confezioni di Quercetina, un integratore alimentare che viene utilizzato in via sperimentale abbinato alla vitamina C per la prevenzione, ma anche per il trattamento, della malattia correlata alla Sars-Cov-2 (Covid-19).

Le confezioni di Quercetina, un flavonoide di origine naturale che viene estratto dallo strato esterno della cipolla rossa, dai capperi, dal radicchio rosso e da numerose altre varietà di frutta e verdura, le cui proprietà antivirali sono riportate in numerosi studi e che si dimostra particolarmente efficace se viene assunto in abbinamento con la vitamina C, sono prodotte dall’azienda Biovale di San Marino e sono in libera vendita in farmacia, ma prima della consegna il dottor Musumeci verifica con i singoli dipendenti che non ci siano controindicazioni di tipo allergico, illustra le caratteristiche dell’integratore, ne spiega gli effetti e indica le modalità di assunzione. In un solo caso ha ritenuto opportuno sconsigliarne l’assunzione.

Uno studio internazionale al quale partecipa l’Istituto di nanotecnologia del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) ha rilevato che la quercetina funge da inibitore specifico per il virus responsabile del Covid-19, mostrando un effetto destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus. Lo studio è condotto da Bruno Rizzuti dell’Istituto di nanotecnologia Cnr-Nanotec di Cosenza con un gruppo di ricercatori di Saragozza e Madrid, ed è stato pubblicato sull’International journal of biological macromolecules pochi mesi fa. I primi risultati sono incoraggianti.

Della quercetina erano già note le proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative, ora si aggiunge questa interessante scoperta: "Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco" dice Bruno Rizzuti, autore della parte computazionale dello studio, aggiungendo che la quercetina può essere facilmente modificata per sviluppare una molecola di sintesi ancora più potente, grazie alle piccole dimensioni e ai particolari gruppi funzionali presenti nella sua struttura chimica. La vaccinazione, comunque, è la soluzione più radicale.

Un’altra azione azione di welfare aziendale dell’Orogel è stato il rimborso delle spese affrontate dai dipendenti che avevano bisogno di sottoporsi rapidamente ai tamponi per verificare la positività al virus: se i tempi dell’Ausl sono troppo lunghi, i dipendenti vengono indirizzati a spese dell’azienda al laboratorio Ismac dove vengono effettuati tempestivamente i tamponi rapidi antigenici e, in caso di positività, quelli molecolari. La rapidità nell’individuazione delle persone che hanno contratto il virus, ma non presentano sintomi, è fondamentale per evitare l’insorgenza di focolai che per le aziende comportano particolari disagi in quanto causano rallentamenti della produzione.

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