Questura: "Furti in casa diminuiti del 42%"

Flessione dei reati in provincia dal 2018 a oggi. Forlì meglio di Cesena. Ma nel 2021 c’è stata una ripresa

Diminuisce il numero di furti in abitazione in provincia. Una diminuzione ancora più accentuata nella città di Forlì. Le zone dove i ladri colpiscono con più frequenza sono, a Forlì, i quartieri di Ca’ Ossi e San Martino in Strade e, a Cesena, il centro e l’asse viario che porta al mare. Ieri in Prefettura le forze dell’ordine hanno partecipato a un incontro nel quale si è discusso del piano di controllo del territorio per prevenire il fenomeno dei furti in abitazione; il documento, redatto un paio di anni fa dal questore, Lucio Aprile, è stato aggiornato. I numeri forniti hanno preso in esame la situazione in provincia prima dell’applicazione del piano del questore e prima della pandemia stessa (che, comunque, un impatto sul fenomeno lo ha avuto). Arrivando ai numeri, nel 2018 i furti in abitazione in provincia furono 1.766. "Nel 2021 - ha detto il questore Aprile -, siamo scesi a 1.020, con una riduzione del 42%". Nel 2020 lockdown e restrizioni "hanno prodotto un calo sensibile, seguito da un rimbalzo (una crescita, ndr) nel 2021".

Confrontando i dati del 2018 con quelli del 2021 a Forlì la riduzione dei furti in abitazione è stata ancora più marcata: - 54%. Un dato da evidenziare tenendo conto che "a livello nazionale il calo è stato del 35%". Il piano per prevenire e contrastare i furti nelle case funziona per sommi capi in questa maniera: ogni volta che viene commesso un furto, vengono georeferenziate posizione, orario e giorno della settimana. Sulla base dei dati elaborati, "decidiamo la maniera migliore e più efficace di messa a punto dell’attività di prevenzione". Il tutto, logicamente, coinvolge tutte le forze dell’ordine: carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, polizia ferroviaria e polizia di frontiera. Le giornate nelle quali i ladri sono entrati con più frequenza in azione sono quelle che vanno dal mercoledì al sabato. "A Forlì le zone più colpite sono quelle di Ca’ Ossi e San Martino in Strada, a Cesena la zona centro e l’asse in direzione mare". Pur non rivelandoli, il questore precisa che Forlì "non è Milano o Napoli. Se prendiamo Ca’ Ossi, i numeri non sono così esorbitanti". Aprile aggiunge che "dire a chi ha subìto un furto che c’è stata una riduzione del 54% nel giro di quattro anni, mi rendo conto, è inutile". Nel complesso il questore non può che ritenere "positivi" questi numeri. Ora il piano è stato aggiornato. Le somme si tireranno "tra uno-due anni". "Stiamo utilizzando tutto quanto è nelle nostre possibilità per contrastare questo fenomeno - è la valutazione del prefetto, Antonio Corona -. In questo territorio, e non deve sembrare scontato, c’è la massima collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni. Questo ci permettere di organizzare bene il lavoro".

Luca Bertaccini