"Qui a scuola non ci sono soldi da rubare"

Il messaggio della dirigente del liceo linguistico Alpi ai vandali che nel weekend hanno devastato gli uffici della presidenza

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di Luca Ravaglia

A scuola si va per imparare. Scontato? Non per tutti, a partire per esempio dagli sgraditi visitatori che durante il fine settimana hanno fatto visita ai locali del liceo linguistico Ilaria Alpi in zona stazione mettendo a soqquadro la presidenza e altri uffici, probabilmente andando in cerca di denaro da razziare. Che non hanno trovato, prima di tutto perché non c’è. "Siamo molto provati – ha commentato ieri la dirigente Valentina Biguzzi – tanto più perché questo purtroppo non è il primo episodio che siamo costretti a subire. Il mio messaggio rivolto ai ladri è molto chiaro: qui non ci sono e non ci saranno mai soldi. E’ inutile continuare a perpetrare effrazioni. Siamo una scuola ed episodi del genere non possono verificarsi in luoghi come questi. Che la smettano di prendere di mira il mondo dell’istruzione". La spiacevole scoperta è avvenuta lunedì mattina, alla ripresa delle lezioni, quando il personale si è recato nell’edificio che si affaccia su piazza Aldo Moro, a due passi dalla stazione ferroviaria. Resta da capire con chiarezza in quale momento del fine settimana si sia verificata l’indebita intrusione, ma in ogni caso chi è entrato all’interno del liceo durante l’orario di chiusura evidentemente si è preso il tempo necessario a ispezionare con calma la zona, dal momento che tanti locali sono stati trovati in completo disordine, con cassetti aperti e abbandonati a terra e armadietti messi sottosopra, senza dimenticare le porte scassinate. Dai primi riscontri parrebbe che non sia stato rubato nulla, anche se in queste ore sono in corso verifiche più dettagliate. Il comportamento degli intrusi lascia pensare che non ci fosse interesse per le monete nei distributori automatici o per le dotazioni strumentali della scuola e dunque le principali ipotesi potrebbero essere o quella della ricerca di somme di denaro abbinate a un eventuale fondo cassa che non è comunque presente, oppure un gesto provocatorio o di ripicca, per il semplice gusto di causare dei danni.

La cosa più preoccupante è legata al fatto che non si tratta di un atto isolato, ma dell’ennesimo raid che vede nel mirino una scuola, per di più in quello che continua ad essere uno dei nervi più scoperti in termini di sicurezza in città, come più volte denunciato da chi quegli spazi li vive quotidianamente in simbiosi con una popolazione di migliaia di studenti, buona parte dei quali ha da poco varcato le soglie dell’adolescenza e che, recandosi a lezione, ha tutto il diritto di farlo serenamente. Tanto per citare uno degli episodi più eclatanti e recenti, qualche mese fa, all’inizio di aprile, ‘l’Alpi’ venne saccheggiato nel corso di un raid nel quale i ladri avevano messo nel mirino i computer. Il liceo linguistico non è comunque certamente l’unico plesso visitato da intrusi: non sono infatti state risparmiate incursioni nemmeno alle altre scuole della zona. E non solo. La razzia all’elementare di Macerone avvenuta sempre la scorsa primavera lo dimostra. Un’altra delle criticità che restano all’ordine del giorno è quello dei furti di biciclette, che spesso vengono sottratte ai giovani proprietari proprio mentre sono seduti dietro ai banchi. Magari anche in barba ai lucchetti utilizzati per cercare di proteggerli.