Raccolta fondi per il piccolo Yahya

Mobilitazione per sostenere la famiglia del bambino travolto da un autobus

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di Annamaria Senni

Una raccolta fondi per la famiglia del piccolo Yahya Djerir. La squadra di calcio della polisportiva Rumagna, la parrocchia di Villachiaviche e la scuola primaria di Sant’Egidio hanno deciso di attivare una raccolta fondi per sostenere e aiutare la famiglia del piccolo di sette anni che lunedì pomeriggio ha perso la vita in un terribile incidente stradale in via Cervese a Sant’Egidio.

Il piccolo è stato investito da un autobus dopo una caduta in bicicletta mentre viaggiava sulla pista ciclabile in compagnia del padre e del fratello maggiore. Il bambino, in seguito alla caduta, è finito sulla carreggiata e l’autobus non è riuscito ad evitarlo. Il club presso il quale Yahya era tesserato e con cui seguiva gli allenamenti di calcio a Sant’Egidio, ha lanciato una campagna che ha ricevuto centinaia di donazioni in poche ore sulla piattaforma GoFundMe. La raccolta ha superato i 4.000 euro e le donazioni non si fermano.

"La presidenza, la dirigenza, tutto il personale, lo staff, il mister insieme ad ogni singolo iscritto della nostra società – si legge nel profilo Facebook della società calcistica – esprimono cordoglio per una perdita così immensa, da non poter nemmeno essere contenuta in un pensiero. Si è fermata una vita. E’ una tragedia. Yahya ci mancherai". La raccolta fondi è raggiungibile al link https:gf.mevc$srpun-pensiero-per-yahya. Sulla piattaforma GoFundMe alle donazioni si accompagnano i messaggi di cordoglio: "Sarà durissima venire agli allenamenti e non vederti più correre felice dietro al pallone". Yahya era davvero un bambino felice. Frequentava la terza elementare nella scuola di Sant’Egidio in via Anna Frank, adorava giocare a pallone ed "era sempre sorridente e si faceva volere bene da tutti", è il ricordo del suo allenatore. La procura della repubblica di Forlì ha avviato un’indagine per fare chiarezza sulla vicenda e ha disposto per oggi pomeriggio alle 14 l’autopsia sul corpo della povera vittima incaricando il perito Donatella Fedeli. All’esito dell’esame autoptico potrà essere dato il nulla osta ai familiari per la sepoltura del piccolo.

"Il giorno dei funerali e della sepoltura di Yahya Djerir terremo un momento di saluto nel sagrato della chiesa - ha detto Don Daniele Bosi parroco di Villachiaviche - non staremo dentro la chiesa per rispetto. Yahya, come la sua famiglia, era di origine musulmana". Il padre e la madre di Yahya, assieme ai fratelli del bambino, si erano trasferiti a Villachiaviche da Pievesestina due anni fa. La famiglia, di origine tunisina, si era ben integrata nella comunità. "Yahya veniva a giocare all’oratorio assieme agli altri coetanei - dice il sacerdote che lo conosceva bene - era gioioso e vivace, aveva anche frequentato il centro estivo. Siamo in buoni rapporti col padre e siamo vicini alla famiglia nel dolore con la nostra preghiera. Come parrocchia abbiamo avviato una raccolta fondi: un gesto che anche altri enti (scuola, società sportiva) stanno facendo per aiutare la famiglia. Ricordo bene il piccolo al centro estivo. E me lo ricordo lì, in chiesa insieme agli altri bimbi, che faceva le cose proposte come gli altri, grande segno di apertura da parte della famiglia musulmana".