Raffiche di vento a 110 km all’ora Spiaggia e lungomare sott’acqua

Devastate decine di stabilimenti balneari a Valverde, scoperchiato parte del tetto della sede universitaria

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La riviera è finita sott’acqua. La pioggia intensa e le forti raffiche di vento, hanno spinto a terra ingenti masse d’acqua, dando vita a una mareggiata che ha allagato lunghi tratti dei lungomare e devastato gli stabilimenti balneari nelle zone maggiormente soggette ad erosione. In oltre venti bagni l’acqua è penetrata all’interno. È stata allagata ancora una volta Valverde, dove la furia del mare è stata implacabile, costringendo gli operatori balneari a vivere ore di grande apprensione e la Protezione civile a lavorare senza sosta. In particolare la prima parte di Valverde la mareggiata ha allagato gli stabilimenti balneari e parte di viale Carducci dove ci sono alberghi e condomini. Gli uomini della Protezione civile coordinati dal tecnico Paolo Ingretolli, sono intervenuti assieme ai volontari di Radio Soccorso Cesenatico ed alle maestranze di Cesenatico Servizi, che hanno chiuso al traffico viale Carducci fra via Dante e via Zara. Sempre a Cesenatico, anche a Villamarina e nella zona delle colonie di Ponente, le onde hanno eroso la spiaggia, allagato gli stabilimenti e i manufatti. Sul molo di Levante il mare ha fatto breccia allagando tutta la zona dei ristoranti Sloppy Joe’s e La Baia, sino a raggiungere i parcheggi posti fra il retro del Grand Hotel Da Vinci e lo stabilimento La Spiaggia. Sull’arenile di Cesenatico centro levante si registrano danni, con le onde che sono arrivate oltre la decima fila di ombrelloni. Tenuto contro della linea di rispetto della battigia, ciò significa che il mare è "entrato" di 50 metri in profondità. Fra gli edifici pubblici, i danni maggiori si registrano nella sede universitaria all’inizio di via Caboto nella zona di Ponente, dove le raffiche di vento hanno scoperchiato parte della copertura e saranno indispensabili interventi urgenti di straordinaria manutenzione, mentre al Pala Madonnina si registrano delle vetrate infrante. Il maltempo ha fermato anche il Memorial Marco Pantani che è stato annullato, cosa che non era mai accaduta in una gara professionistica sul nostro territorio.

Molte le segnalazioni di alberi e grossi rami caduti nei viali principali, in piazza delle Conserve, in via Fossa, a Boschetto, nel popoloso quartiere Madonnina S.Teresa e altre zone, dove oltre alla Protezione civile sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, per mettere in sicurezza le strade, mentre c’erano anche rami staccati che volavano. Il comune ha chiuso la pineta di Zadina, i parchi di Levante e Ponente, per la presenza di alberi pericolanti. Nei viali principali, molti cartelli stradali, dei cantieri e della pubblicità sono stati abbattuti, mentre parecchi cassonetti sono stati sospinti in mezzo alle carreggiate. Le Porte Vinciane hanno ancora una volta salvato il centro della città da un allagamento che sarebbe stato devastante. Il sindaco Matteo Gozzoli, che assieme alla dirigente ingegnere Chiara Benaglia, l’ingegnere Barbara Zignani e Paolo Ingretolli ha monitorato l’intero territorio, fa il punto della situazione: "Ci sono danni ingenti a strutture pubbliche e private, tuttavia se la tempesta fosse durata di più, ora saremmo qui a dover raccontare una situazione ancora peggiore. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 110 chilometri orari, mettendo a dura prova il territorio. Il lavoro svolto dalla Protezione civile, Cesenatico Servizi, i Vigili del fuoco e la polizia locale è stato fondamentale e ci rialzeremo anche questa volta". Già da lunedì i tecnici comunali saranno al lavoro per quantificare i danni, tuttavia il canale fra il comune e la regione Emilia-Romagna è già stato attivato: "Siamo in stretto contatto con l’assessore regionale Irene Priolo – ha detto Gozzoli – e contiamo nei prossimi giorni di effettuare un sopralluogo assieme ai tecnici della Regione". Complessivamente tutta la costa è stata pesantemente danneggiata, con l’erosione che, oltre a Cesenatico, ha colpito anche a Gatteo a Mare, San Mauro Mare e Savignano Mare, dove sono state erose decine di migliaia di metri cubi di sabbia.

Giacomo Mascellani