Rallentano i nuovi casi, ospedali verso la normalità

Continua il trend di calo dell’epidemia e i contagi si trasformano sempre meno in nuovi ricoveri: è l’effetto della copertura vaccinale

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di Elide Giordani

E’ più lenta, ma trova ulteriore conferma la discesa dei nuovi contagi da coronavirus in ambito romagnolo. Il riferimento è alla settimana tra il 28 febbraio e il 6 marzo, l’ultima analizzata dal consueto bollettino dell’Asl Romagna. Nel lasso di tempo considerato si sono registrati in tutta la Romagna 4.027 nuovi casi (il picco è stato di 39.243 casi nella settimana tra il 3 e il 9 gennaio), 415 in meno rispetto alla settimana precedente. A ciò che conta è che si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid in lieve calo rispetto alla scorsa settimana: in totale sono ricoverati 134 pazienti (170 nella settimana precedente), di cui 10 in terapia intensiva. Anche in questa settimana, mettendo a confronto l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si evidenzia come, a differenza delle ondate precedenti, l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza in ricoveri e decessi. E’ l’effetto dei vaccini che continua a farsi sentire, una situazione condizionata anche in parte dalle caratteristiche della variante Omicron.

"La situazione va sempre meglio - commenta il direttore sanitario dell’Asl Mattia Altini - ma dobbiamo tenere conto che il virus circola ancora molto. E’ quindi fondamentale continuare a prestazione una grande attenzione". Nel dettaglio ciò che occorre registrare è che, contrariamente all’andamento solito, è stato il distretto Cesena-Valle Savio quello che ha registrato il maggior numero di casi: 453 ogni 100 mila abitanti (817 in numero assoluto nella settimana considerata). Più bassa la percentuale nel Rubicone con 305 casi ogni 100 mila abitanti, e il Forlivese con 331 mila. Nel Cesenate si sono registrati 4 nuovi focolai nelle strutture residenziali e ancora 22 classi sono finite in quarantena. Ancora alto il numero dei decessi in tutta la Romagna, 22 in una settimana. Due nel Cesenate, ma ben 13 a Ravenna. Dopo molte discrepanze tende a livellarsi la curva dei contagi per classi di età. Torna relativamente bassa anche quella relativa ai ragazzi tra i 12 e i 19 anni , e quella tra i 30 e i 39 anni che pure restano prevalenti.

Alta, pur se lievemente decrescente, la percentuale di non vaccinati che devono ricorrere alla terapia intensiva. I vaccinati da meno di 5 mesi o che hanno effettuato la dose booster sono i più protetti. I non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 1,5 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 5 mesi, a 2 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 5 mesi, fino ad arrivare a 2,4 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Il rischio di essere ricoverati in ospedale è di 2,8 volte maggiore in confronto ai vaccinati da 5 mesi, 7,3 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 5 mesi, fino ad arrivare a 7 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

Il report quotidiano della Prefettura segnala infine ieri 244 nuovi casi positivi nella nostra provincia. Tra questi 134 nel Cesenate e 110 nel Forlivese. Registrato il decesso di un uomo di 80 anni residente a Forlimpopoli. I nuovi guariti sono in totale 306.