Ramadan, lezione con musica annullata a scuola

E' successo in un istituto superiore in provincia di Forlì Cesena, stop alla lezione dopo la richiesta di due alunni musulmani. Pioggia di reazioni sui social

Ramadan, due alunni hanno chiesto di interrompere una lezione con la musica

Ramadan, due alunni hanno chiesto di interrompere una lezione con la musica

Lezione annullata in una scuola superiore della provincia di Forlì Cesena dopo che un docente di letteratura si è trovato di fronte alla richiesta di due alunni musulmani di interrompere l'ascolto di alcuni brani musicali di supporto poiché è periodo di Ramadan. Non si sarebbe trattato peraltro di un momento gioviale per gli alunni e le alunne di età compresa tra i 15 e i 16 anni, ma di una scelta educativa in cui l'ascolto del brano altro non era che uno strumento di didattica.

Il docente si sarebbe rivolto al dirigente scolastico che a sua volta avrebbe deciso di rimettere il tutto alla volontà dei genitori ed eventualmente dell'Imam.

Secondo la pratica islamica, il Ramadan è il mese (che quest'anno si conclude il 2 maggio) in cui si praticano il digiuno e altre privazioni tra l'alba e il tramonto in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto.

Il precetto in tema di musica non è chiaro, la dottrina prevalente è che non si debba ascoltare musica ad alto volume in luoghi pubblici per non offendere coloro che stanno digiunando.

Immediate sono state le reazioni sui social con tantissimi commenti sull'accaduto: "che fine ha fatto l'autonomia didattica?" o ancora "non si potevano ipotizzare attività alternative?". E poi: "Basterebbe tenere la religione, tutte le religioni, fuori dalle scuole". E ancora: " La scuola deve essere neutra. Come in Francia ed Inghilterra". 

Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii) precisa che al di là delle diverse scuole giuridiche dell'Islam sulla musica in generale, la sua liceità o meno non ha nulla a che vedere col periodo del ramadan. Tuttavia a suo avviso la scuola ha sbagliato nel rendere pubblico il caso senza cercare una soluzione.

 "I cardini del Ramadan sono fondamentalmente che non si mangia e non si beve dall'alba al tramonto. Per il resto ciò che è considerato illecito al di là del Ramadan, lo è anche durante il Ramadan. Chi ascolta musica lo fa anche durante il ramadan", chiarisce Lafram. "Ci sono poi raccomandazioni durante questo periodo, ma riguardano il concentrarsi sul digiuno, sulla preghiera, sulle invocazioni, la lettura del Corano. Ma non significa che se guardo la televisione sto facendo un gesto illecito".

Nel caso specifico della scuola, "c'è stata impreparazione. L'insegnante ha totalmente sbagliato -  dice Lafram -. Il docente non doveva sospendere la lezione, doveva continuare, i due ragazzi magari potevano essere temporaneamente esentati e dopo si sarebbe potuta affrontare la questione con loro con dialogo e confronto. Rendere 'il caso' di dominio pubblico di certo espone anche i ragazzi a enfasi o polemiche pretestuose". 

Un episodio che ha scatenato le polemiche di una parte politica, Lega e Fratelli d'Italia, che parlano di "discriminazione al contrario" per gli studenti - secondo il deputato FdI Galeazzo Bignami - e di "dirigenza scolastica che, legittimamente, avrebbe dovuto consentire lo svolgimento della lezione", secondo Lega Romagna.