
Controllo della polizia locale dopo segnalazioni di schiamazzi e disturbo ai frequentatori della Malatestiana da parte di ragazzini in orario scolastico .
La Biblioteca Malatestiana dovrebbe essere la culla del sapere della città. Eppure in quegli spazi che l’Unesco ha definito Memoria dell’Umanità, c’è anche chi dal sapere cerca di fuggire. O per lo meno di prendersi una pausa. Aspetto che non è passato inosservato a tanti cesenati e che pure il Carlino ha documentato nei giorni scorsi, raccogliendo le segnalazioni di alcuni utenti. In effetti non è difficile notare, in sale all’interno delle quali è richiesto il silenzio o comunque il rispetto della concentrazione degli altri utenti, i comportamenti di chi, generalmente gruppi di ragazzi spesso minorenni, assume atteggiamenti decisamente al di sopra delle righe.
Così ieri è arrivato quello che si potrebbe definire un ‘controllo a sorpresa’. A effettuarlo è stata la polizia locale, che nel corso della mattinata si è appunto recata all’interno della Biblioteca, individuando alcuni studenti che a quell’ora avrebbero dovuto essere dietro ai banchi e che invece se la ridevano in (eccessivo) relax tra gli scaffali. Quello che evidentemente era il più classico dei ‘buchi’ scolastici da parte di alunni che frequentano istituti superiori del nostro territorio, si è tradotto in una severa ramanzina con conseguenze che la comitiva avrebbe preferito evitare. In effetti, dopo aver proceduto all’identificazione dei presenti, gli agenti hanno contattato sia le rispettive famiglie (chiedendo ai genitori di recarsi alla Malatestiana per recuperare i figli), sia i referenti dei plessi scolastici, segnalando le ragioni dell’assenza degli alunni.
Marinare la scuola è una tradizione vecchia di generazioni e dunque il punto non è certamente quello di essere particolarmente severi con chi ha preferito dribblare una verifica di matematica. La questione è piuttosto legata ai comportamenti decisamente non consoni adottati con troppa superficialità e naturalezza da giovani e giovanissimi, evidentemente privi del senso di rispetto verso la collettività. E degli spazi pubblici ad essa dedicati. Come una biblioteca. Perché il controllo delle forze dell’ordine è la punta di un iceberg fatto dall’esasperazione di tanti utenti costretti a fare i conti con grida, schiamazzi, fumo e un assortimento di arroganza, maleducazione e comportamenti sconvenienti più volte rilevati. Quando i limiti vengono superati, non una volta, ma in serie, è giusto intervenire, anche con la fermezza delle istituzioni. Perché la Biblioteca Malatestiana è aperta a tutti. E tutti devono rispettarne le regole.