Dopo mesi di buio, torna la luce. Almeno quella artificiale dei lampioni in zona Ippodromo, finalmente riaccesi dopo i blackout causati dall’alluvione. Per vedere la luce vera però, quella della fine dell’emergenza, servirà aspettare ancora. A lungo, purtroppo.
Assessore ai lavori pubblici Christian Castorri, su dove si stanno concentrando gli interventi del Comune in queste settimane?
"Il fronte è ampio. Parlando della città, il passo avanti più significativo è certamente stato fatto a ridosso del fiume: abbiamo ripristinato i terreni e sostituito i generatori che servivano l’area del Parco Ippodromo, dello Skate Park e di parte di via Riccione, tutte zone che da metà maggio ai giorni scorsi erano state costrette a fare i conti anche con problemi legati alla mancanza della pubblica illuminazione. In generale invece ci muoviamo partendo dal principio che gli interventi lungo il fiume devono partire da monte e scendere verso valle".
I fondi sono arrivati.
"Possiamo agire prima di tutto pensando alla somma urgenza e da lì andremo avanti, nell’intento di migliorare e non solo ripristinare. Un’attenzione speciale è riservata alla pista ciclabile che fiancheggia il fiume, un luogo molto frequentato. Abbiamo stanziato un primo mezzo milione di euro per avviare le ricostruzioni dei tratti ammalorati dopo l’esondazione. Partiremo dalla zona di via Ancona, a monte del Ponte Vecchio e scenderemo fino all’altezza della frazione di San Martino in Fiume. Gli interventi saranno tarati in base alla situazione: in alcuni tratti serviranno opere più corpose, in altre semplici riassetti".
L’argine della pista ciclabile è stato più volte citato da chi chiede opere in grado di prevenire una nuova eventuale catastrofe.
"Si discuterà di tutto una volta acquisiti parerei e relazioni dei tecnici ed essersi confrontati con gli importi che verranno effettivamente messi a nostra disposizione".
È finita la fase delle polemiche politiche?
"Le polemiche non servono, contano i fatti. I fondi ora sono nelle nostre disponibilità e dunque serve usarli al meglio e il più in fretta possibile".
Siamo a ottobre e ci sono ancora quasi 30 gradi. Si può recuperare il tempo perso?
"Si deve farlo. Dobbiamo sfruttare ogni giorno disponibile in vista dell’inverno e queste condizioni meteo aiutano. Serve ottimizzare ogni sforzo, pensando alla comunità".
La lista degli interventi è lunga.
"È evidente che la normalità è ancora lontana dall’arrivare. Stiamo aprendo e apriremo molti cantieri. Ognuno di questi rappresenta un disagio sull’immediato, ma anche un’opportunità per ciò che permetterà di realizzare".
Certe opere sono però ferme al palo. Al Carisport per esempio i lavori non sono ancora iniziati.
"Non è questione di un caso singolo, ma di un quadro d’insieme. Ogni lavoro al quale ci avviciniamo, nei fatti risulta essere più complesso del previsto. Ma non è una giustificazione. Ne verremo fuori".