Cesena, maxi rissa tra studenti in stazione

Una comitiva di Savignano contro una di Cesena

Rissa alla stazione di Cesena, i soccorsi (foto Ravaglia)

Rissa alla stazione di Cesena, i soccorsi (foto Ravaglia)

Cesena, 2 dicembre 2017 - Sequenze da Far West durate una ventina di minuti, iniziate nella zona Vigne, e che hanno avuto il clou ieri poco dopo le 13 in un piazzale Sanguinetti affollato di studenti ignari in attesa dei pullman di linea per tornare a casa. Una maxi rissa ‘itinerante’ che ha coinvolto una quarantina di ragazzi, in due grupponi: quelli di Savignano (più numerosi) e quelli di Cesena.

Sono stati lanciati bottiglie di vetro e pezzi di porfido; un giovane cesenate nella fuga è caduto ed è stato colpito dal branco restando ferito a una gamba ma in modo non preoccupante. Un’ambulanza l’ha portato al Bufalini. La maxi rissa ha preso il ‘la’ nella zona Vigne, già qui la tensione era alta, decine le segnalazioni di residenti arrivate a polizia e carabinieri.

Poi i due gruppi hanno spostato il raggio d’azione: le fasi più ‘calde’ in piazzale Sanguinetti nel caos e nella paura generale. Pezzi di porfido e di vetro sono arrivati anche nel cortile del liceo Monti. Sono intervenuti i carabinieri che subito hanno fermato il pullman diretto a Savignano, fatto scendere e identificato tutti i ragazzi a bordo. Le telecamere in zona aiuteranno le indagini e non dovrebbero mancare provvedimenti. Il motivo dovrebbe essere una giovane legata a un cesenate ma nelle attenzioni di un savignanese. Alcune avvisaglie tra i due gruppi ci sarebbero state già mercoledì pomeriggio ma non era successo nulla. I carabinieri non escludono però che possano esserci anche altre ragioni più gravi e stanno indagando.

I testimoni: "E' stato terribile"

Sassi e bottiglie piovevano ovunque, in mezzo ai ragazzi radunati in piazzale Sanguinetti in attesa dell’arrivo dei bus. Momenti di inferno impossibili da dimenticare dai testimoni oculari, che a caldo danno libero sfogo alla paura: «E’ stato terribile – racconta un gruppo di studentesse – ci sentivamo accerchiate e non sapevamo come fare per metterci al riparo da quella furia. C’erano tante persone coinvolte, che correvano da ogni parte e lanciavano di tutto. Le bottiglie di vetro si infrangevano a terra, il rumore del porfido metteva i brividi».

Altri testimoni involontari sono stati alcuni autisti dei mezzi pubblici che in quell’area si danno il cambio tra un turno e l’altro: «C’è stato un gran trambusto, alcuni giovani si sono rintanati all’interno di un bus, quello diretto verso Savignano, che però prima di partire è stato fermato dai carabinieri, che hanno parlato con tutti i ragazzi». Il grido di rabbia più forte però arriva dal mondo della scuola: «Questa zona è diventata una terra selvaggia – accusa un docente del liceo classico Monti – a rischio e pericolo de tanti ragazzi che ogni giorno la frequentano per partecipare alle lezioni. Gli studenti ovviamente ne rimangono traumatizzati e questo è assurdo. Non si può avere paura quando si va a scuola». 

L’episodio di ieri non è purtroppo un caso isolato, visto che già in passato sono stati segnalati problemi di varia natura, anche legati allo spaccio di droga, nell’area adiacente l’ingresso dei locali scolastici.  «Ci sono le incursioni dal parcheggio sotterraneo – insiste il docente – e ci sono i transiti di persone poco raccomandabili da spazi come il nostro cortile interno, che non hanno nessun genere di protezione. La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti: i cubetti di porfido sono stati lanciati anche qui, davanti ai vetri di porte e finestre e poi sono stati abbandonati a terra, come se fossero un monito: da queste parti tutto è consentito. Non è tollerabile che la zona più degradata della città sia quella che ogni giorno viene frequentata da migliaia di ragazzini impegnati a gettare le basi del loro futuro».

Per provare a dare risposte al disagio giovanile le scorse settimane proprio in zona stazione è stato aperto il ‘binario cinque’, un centro aggregativo che si ripromette di intercettare in ragazzi nei momenti prima dell’entrata e dopo l’uscita da scuola: un luogo dove potersi incontrare e confrontarsi, imparando a crescere. C’è uno striscione che ne pubblicizza la presenza, un lenzuolo bianco personalizzato a colpi di bombolette. Ieri era appeso a una delle ringhiere davanti alla scuola. Nel punto in cui volavano i sassi.